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Attualità giovedì 07 gennaio 2021 ore 17:30

Studenti in rivolta per il mancato rientro a scuola

Gli studenti delle superiori erano pronti a tornare a lezione in aula ma rientreranno l'11 Gennaio. Protesta a Firenze, Pisa, Prato e Pontedera



FIRENZE — Hanno sfidato il freddo e con computer portatili, tablet e soprattutto internet per connettersi, alcuni studenti delle scuole superiori si sono ritrovati davanti a diversi licei e istituti superiori per seguire le lezioni comunque insieme anche se in didattica a distanza. 

Nuovo presidio per gli studenti e gli insegnanti toscani delle scuole superiori che questa mattina si sono ritrovati con la sigla Priorità alla Scuola davanti per fare lezione all'aperto e protestare contro il mancato rientro a lezione. 

A Firenze la protesta è andata inscena davanti a Liceo Galilei, a Pisa sotto alle Logge in piazza del Comune e a Pontedera davanti al Marconi e al Pacinotti. Tutta la mattina decine di ragazzi hanno deciso di seguire le lezioni insieme.

A Prato erano circa una quarantina i manifestanti di fronte al liceo scientifico Niccoló Copernico: pure con striscioni e slogan, hanno chiesto di poter tornare in classe.

Dal 7 al 10 Gennaio sono previste proteste, presidi e lezioni in presenza in 19 città italiane, tra le altre città toscane Massa Carrara lezione in presenza davanti a Liceo Marconi a Carrara e Istituto Alberghiero a Massa. A Prato flash mob con studenti e docenti davanti al Liceo Scientifico Copernico.

"Pretendiamo di rientrare in sicurezza" è il messaggio scritto sullo striscione appeso alla facciata dello storico edificio.

Prima delle festività natalizie sono stati numerosi gli striscioni appesi per chiedere il rientro a lezione in aula "Ci si vede il 7" questo il testo comparso sui cancelli degli istituti sull'onda di una protesta nazionale promossa dal movimento nato con il primo lockdown.

Il Comitato Priorità alla Scuola ha spiegato che "eravamo preparati: inutile contare sulle promesse di un governo che, del resto, aveva cominciato a rimangiarsele prima ancora di Natale. Gli striscioni lasciati davanti alle scuole il 23 Dicembre parlavano chiaro e noi le promesse le manteniamo: ci rivediamo il 7 Gennaio, continua la nostra mobilitazione permanente. Il disprezzo che le istituzioni hanno verso il mondo della scuola si manifesta anche con il tempismo nell’annunciare le proroghe della chiusura: sempre poche ore prima della agognata riapertura, rendendo così inutile il lavoro svolto in ciascun istituto, vane le attese di insegnanti, personale ATA, studenti-esse e famiglie".

Le richieste del comitato: "La scuola deve essere aperta, e per questo chiediamo: - uno screening completo della comunità scolastica (docenti, ATA, studenti) affinché la scuola possa riaprire in sicurezza; - che il personale scolastico ad alto rischio sia considerato prioritario nella fase 1 dell’agenda vaccinale. La scuola chiusa da quasi un anno deve ripartire dall’accoglienza e dal recupero: si tenga conto di quanto studenti e studentesse hanno passato in questi mesi. Per questo chiediamo: - che le scuole riaperte non diventino un “verifichicio”, sprecando il tempo in presenza solo a uso di compiti e valutazioni; il tempo in presenza sia il tempo di ricostruire i rapporti; - che vengano annullate le prove INVALSI di quest’anno".


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