Cronaca mercoledì 19 aprile 2017 ore 19:15
Parà si ammaló in missione, arriva il risarcimento
Il Tar ha assegnato 671mila euro al capitano dei parà impegnato per sei anni in territori dove la Nato aveva utilizzato l'uranio impoverito
FIRENZE — E' arrivata tredici anni dopo la diagnosi di un cancro alla tiroide la sentenza del Tar della Toscana che ha riconosciuto un risarcimento da 671mila euro a un capitano dei paracadutisti che, da 1996 al 2002, fu impegnato in numerose missioni all'estero, soprattutto nei Balcani, lavorando senza adeguate protezioni e informazioni in territori contaminati dall'uranio impoverito utilizzato dalla Nato.
Il presidente del Tar Toscana ha riconosciuto che la patologia tumorale del capitano fu conseguenza della sua esposizione all'uranio. Per la rimozione del carcinoma, il militare fu sottoposto a una tiroidectomia totale e, dopo l'intervento, fu dichiarato inidoneo alle missioni all'estero.
Prima del Tar anche il tribunale civile fiorentino aveva condannato il ministero della difesa.
Secondo l'avvocato del parà, il tribunale amministrativo ha emesso una sentenza storica che stabilisce un principio generale per tutti i militari che sono stati impiegati nelle cosidette missioni di pace".
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