Cultura lunedì 23 maggio 2022 ore 12:40
Marinella e le donne di Faber nella voce di Fuochi
La cantautrice fiorentina porta in scena uno spettacolo dedicato a Fabrizio De Andrè e alle protagoniste femminili dei suoi capolavori
CALENZANO — Si chiamano Teresa e Nina, c’è Giovanna d’Arco e c’è Maria la madre di Gesù, ci sono Angiolina e Franziska con altre, c’è Bocca di Rosa, ci sono quelle della vita reale di Faber come Dori Ghezzi. Ma soprattutto c'è Marinella con la sua storia vera, lei che scivolò nel fiume a primavera. Sono loro a rivivere nello spettacolo Tutte le donne di Faber. L'universo femminile nelle canzoni di Fabrizio De Andrè a cui dà vita la cautautrice fiorentina Letizia Fuochi domani 24 Maggio alle 21 alla Biblioteca comunale di Calenzano.
La performance dalla forma di teatro-canzone è il quinto appuntamento del ciclo di incontri Eccomi!: "Racconterò del mio incontro intellettuale e reale con Faber, che ha cambiato la mia vita e un sacco di storie e microstorie nascoste dentro e dietro le canzoni”, annuncia l'artista nel frattempo impegnata anche in sala di registrazione per completare l’album che uscirà tra poco.
Tutte le donne di Faber è una raccolta di racconti, poesie, sogni e canzoni che la Fuochi ha messo insieme con sensibilità scrivendo un spettacolo intenso, alle prese con lo sfaccettato universo femminile di Fabrizio De André, in cui trovano posto figure complesse e memorabili proprio come quella di Marinella, cristallizzata nel gesto artistico e creativo di De Andrè ma protagonista di un fatto di cronaca ricostruito dalla nota che annuncia lo spettacolo di Fuochi.
La "storia vera", di cui parla De Andrè, risale al 29 Gennaio 1953. A Milano era quasi mezzogiorno. “Prendi quel pallone!”, urlarono gli amici al ragazzino che faceva da portiere. Lui corse verso la palla ma si fermò impietrito, immobile per un istante, non respirava neanche. Tra l’erba, vicino alla sponda del fiume Olona c’era qualcosa. Era un corpo senza vita, un corpo di una ragazza giovane, uccisa la notte precedente.
La polizia di Milano riuscì ad identificarla qualche giorno dopo. Era Maria Boccuzzi di anni 33, in arte Mary Pirimpò, ballerina di avanspettacolo prima, prostituta di professione poi. La giovane donna era finita sul marciapiede dopo una serie di vicissitudini che avevano indotto la sua famiglia a rompere i ponti con lei e l’avevano costretta a doversi arrangiare per sopravvivere.
Da ultimo aveva conosciuto 'Jimmy', Luigi Citti, ballerino di fila di Wanda Osiris ed animatore di night, che le promise una carriera nel mondo dello spettacolo ma che invece alla fine la consegnò a Carlo 'Carlone' Soresi, uno che campava bene facendo il protettore. Fu uccisa con sei colpi di rivoltella e nessuno fu mai processato per quel delitto. Qualche anno dopo, a soli 22 anni, Fabrizio De André scrisse La canzone di Marinella.
Passò ancora molto tempo e il cantautore genovese dichiarò durante un'intervista di essersi ispirato a una vecchia vicenda di cronaca nera accaduta in Piemonte. In realtà le ricerche svolte dallo scrittore Roberto Argenta portano a ritenere che Faber ricordasse male e che la storia che gli ha ispirato il brano sia in realtà quella di Maria Boccuzzi, in arte Mary Pirimpò.
La canzone uscì per la prima volta nel 1964 sul Lato B del 45 giri Valzer per un amore e non vendette quasi niente. Nel 1967 Mina se ne innamorò e la incise. Da allora fu un successo interpretato anche da Joan Baez, Gianni Morandi, Renato Zero, gli Afterhours. Domani sera La canzone di Marinella sarà riportata in scena anche da Letizia Fuochi. Per assistere allo spettacolo la prenotazione è obbligatoria al numero 055/8833421.
Marco Burchi
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