Arte lunedì 14 settembre 2015 ore 13:37
Gli arazzi del Principe tornano a Palazzo Vecchio
Dopo cento anni i 20 arazzi medicei, realizzati dai più importanti artisti del Rinascimento, Bronzino, Pontormo e Salviati, tornano a casa
FIRENZE — Gli arazzi, pensati e commissionati per la Sala dei Duecento a Palazzo Vecchio da Cosimo I de Medici, furono esposti tutti insieme per l'ultima volta in occasione dell'Unità d'Italia. Gli arazzi raffigurano le "Storie di Giuseppe Ebreo".
Il nucleo, tessuto dai fiamminghi Jan Rost e Nicolas Karcher su cartoni realizzati da alcuni dei più importanti artisti del Rinascimento come Agnolo Bronzino, Jacopo Pontormo e Francesco Salviati, è stato esposto per più di un secolo nella Sala dei Duecento di Palazzo Vecchio, per poi essere conservato nei depositi fino al secolo scorso, quando è stato esposto al pubblico all'indomani dell'Unità d'Italia.
Della serie completa sono oggi conservati a Firenze dieci pezzi, mentre gli altri dieci sono stati portati a Roma, alla fine del secolo scorso (1882) per volere dei Savoia, per adornare i saloni del Quirinale.
Nel 1983 gli arazzi vennero definitivamente rimossi dalle pareti della Sala dei Duecento per essere sottoposti a indagini sul loro stato di conservazione e per avviarne il restauro cominciato nel 1985.
L'intervento è stato affidato e concluso all'Opificio delle Pietre Dure di Firenze, col sostegno finanziario della Cassa di Risparmio di Firenze prima e dell'Ente Cassa poi.
La mostra, dal titolo "Il Principe dei sogni. Giuseppe negli arazzi medicei di Pontormo e Bronzino", è nata grazie all'impegno condiviso dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e poi Sergio Mattarella, e dal sindaco di Firenze Dario Nardella.
A febbraio c'è stata la prima tappa a Roma, al Palazzo del Quirinale; poi a Milano, a Palazzo Reale, in occasione di Expo 2015. Adesso la mostra approda a Firenze, dove per la prima volta dopo 133 anni gli arazzi tornano tutti insieme, nel luogo per il quale erano stati ideati.
I dieci arazzi portati a Roma dai Savoia nel 1882 si affiancano di nuovo ai dieci arazzi "fiorentini" restituiti all'antica bellezza dall'Opificio delle Pietre Dure grazie ai finanziamenti di Cassa di Risparmio di Firenze ed Ente Cassa di Risparmio di Firenze, con un eccellente lavoro di restauro durato 27 anni.
L'esposizione, sostenuta anche da Gucci, è a cura di Louis Godart, Consigliere per la Conservazione del Patrimonio Artistico del Presidente della Repubblica Italiana. A presentarla tra gli altri, il sindaco Dario Nardella e il presidente di Ente Cassa di Risparmio di Firenze Umberto Tombari.
Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI
|
|