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Attualità lunedì 31 agosto 2015 ore 14:39
Il no alla chiusura di tossicologia a Careggi
L'appello dei consiglieri regionali M5S e Sì - Toscana a sinistra, Cobas e dei professionisti che hanno lavorato nel reparto negli ultimi 30 anni
FIRENZE — Il reparto di tossicologia medica dell'ospedale di Careggi si avvia verso un'inarrestabile chiusura, i posti letto passeranno da 16 a 4 e saranno predisposti all'interno del pronto soccorso. Una chiusura dovuta alla riorganizzazione imposta dai tagli del governo. A lanciare l'allarme per questo reparto sono i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle e di Sì - Toscana a sinistra insieme rappresentanti dei Cobas Sanità e alcuni professionisti che hanno operato nel reparto durante gli ultimi trent’anni. Il reparto di tossicologia dell'ospedale di Careggi chiude i battenti e il Movimento 5 Stelle insieme a Si'-Toscana a Sinistra va all'attacco dei tagli alla sanita' e dell'assessore regionale, Stefania Saccardi e della dirigenza dell'azienda ospedaliero-universitaria.
“Oggi è un giorno triste per la sanità – ha affermato Andrea Quartini, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle – ma se la Direttrice Generale Calamai chiude questa eccellenza fiorentina che era il Reparto di Tossicologia medica di Careggi, senza alcun percorso partecipativo con gli operatori e le famiglie utenti, sarà compito della politica imporne la riapertura. "Per l’ennesima volta - continua Quartini - si penalizzano utenti e operatori sanitari per premiare una visione dirigenziale, manageriale, del servizio sanitario”.
“A Careggi stanno chiudendo uno dopo l’altro vari reparti, mascherando tali scelte come riforme in nome di presunti obiettivi di efficienza e di risparmio” – dichiara il Consigliere Regionale Paolo Sarti. “Ma se in taluni casi alcuni accorpamenti si possono ipotizzare, in molti altri, come nel caso di tossicologia, si agisce invece con scelleratezza, dilapidando importanti professionalità e non generando, di fatto, neppure un risparmio economico”.
Il reparto di tossicologia, che ha visto solo nell'ultimo anno 1600 pazienti, gestisce alcune problematiche come l'abuso di alcol, droghe e farmaci, tentati suicidi con medicinali, intossicazioni come quella da monossido di carbonio e l'avvelenamento da funghi. Gli infermieri che da anni operano in tossicologia adesso saranno dispersi tra i vari reparti.
“E di risparmi - commenta Paolo Sarti - non se ne vedono poiché altri reparti dovranno comunque farsi carico degli interventi e avranno bisogno di personale e posti letti in più e dovranno per forza specializzarsi”.
“Siamo passati dai 18 posti letto a 16 e ora a questa soluzione con 4 postazioni diffusi nel pronto soccorso – ha segnalato Sandro Peruzzi, co-fondatore del reparto – secondo un metodo che raccoglie un Decreto Ministeriale dove si dice che Tossicologia non debba avere posti letto”.
“Il reparto è stato una fucina di insegnamento che così viene meno – ha spiegato Flavio Moroni, professore emerito dell’Università di Firenze ed ex-direttore del reparto - ne parlo con sincero dispiacere. Quando vedete che la Toscana ha una spesa sanitaria ridotta, lo si deve anche al fatto che nell’esercizio della loro funzione i medici e gli operatori hanno imparato a ridurre le cronicità o i casi, in questo caso di intossicazione. Questo patrimonio, così, si andrà a perdere”.
“Sono co-fondatrice del reparto, entrandoci nel 1972 – ha segnalato Anna Monica Zorn - una realtà che veniva da quasi cento anni di storia se si considera che Farmacologia nacque nel 1917. Ritengo importante sottolineare l’azione di raccordo tra ospedale e territori, realizzata nel tempo dal reparto, un’esperienza che sarebbe stata da preservare e così sarà dispersa con ovvi effetti negativi in termini sanitari”.
Questa secondo i consiglieri è una scelta scellerata perché si vanno a perdere professionalità senza alcun risparmio e con grave rischio per la salute dei cittadini.
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