La letterina di Littizzetto a Tavares: «Hai fatto come Madonia, sei andato via da Ballando con Stellantis»
Attualità venerdì 23 gennaio 2015 ore 17:00
Il ritorno del Treno della memoria
I ragazzi del Treno della memoria rientrano a Firenze, dopo i saluti nella piazza della stazione di Plaszow. Ora gli studenti sono tutti testimoni
CRACOVIA — Immaginate di essere uno dei 50 bambini sopravvissuti dal campo di concentramento di Birkenau, ed essere lì da soli, nell'immensità, lasciati a morire dai nazisti in fuga, tra la morte e salvezza. Ora ditemi cosa provate. Con queste parole Ugo Caffaz, anima ed ideatore del Treno della memoria, chiede ai 500 studenti toscani di riflettere su quello che hanno vissuto, e dopo chiede un abbraccio liberatorio e di fratellanza. E poi il treno riparte verso Firenze, carico di un bagaglio di esperienze indelebili che i ragazzi porteranno con loro. Una materia dura ma utile, quella che hanno studiato in questi due anni di preparazione, il filo che unisce scienza e coscienza.
E i ragazzi insieme ai sopravvissuti non si fanno prendere dalla stanchezza e dalla fatica, e continuano incessantemente a fare gli incontri, a chiedere ed a ascoltare, quasi non ne abbiano mai abbastanza di quelle preziose informazioni. E i ragazzi prendono coscienza che tutto è avvenuto, e quindi può accadere di nuovo.
Poi gli studenti hanno salutato dai finestrini del treno la forza e il coraggio delle sorelle Andra e Tatiana Bucci, e il treno riparte ma il viaggio dei giovani toscani continua, non si ferma adesso, perché ora inizia il vero lavoro, quello tramandare agli altri ciò che hanno visto con i loro occhi e sentito sulla propria pelle.
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