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Cronaca martedì 02 novembre 2021 ore 21:15

Il tuo pacco sta arrivando e scatta la trappola

E' l'ultima delle truffe che circolano sui telefoni cellulari: un messaggio che avverte che un pacco è in arrivo con un link da cliccare



TOSCANA — L'ultima delle truffa che viaggiano tramite telefono cellulare è particolarmente ben congegnata e la polizia ha già lanciato l'allarme: si tratta di un messaggio che avvisa l'utente che è in arrivo un pacco per lui oppure che il pacco è in giacenza e che, per vedere di che cosa si tratta o a che punto è la spedizione, occorre cliccare su un determinato link come questo che vedete qui sotto, spesso con la precisazione di farlo entro 48 ore:

Un esempio di messaggio-truffa

Un esempio di messaggio-truffa

In realtà, il link è una chiave di accesso ai dati sensibili presenti nel cellulare, come dimostra l'assenza della certificazione Ssl: infatti il link non inizia con "https" ma con "http"

Se si clicca sopra il link, si apre una pagina che invita a fare un pagamento per sbloccare il pacco in arrivo e, una volta versato il denaro, di solito 5 euro, gli hacker accedono alle informazioni personali degli utenti. In alternativa, cliccando sul link, si innesca una catena di Sant'Antonio automatica, con lo stesso messaggio che viene inviato a tutti i contatti presenti nel cellulare infettato.

"L'unico modo per proteggersi è quello di non cliccare il link - spiega la Polizia - e, per essere ancora più tranquilli, si può bloccare il mittente". 

Il messaggio in questione sembra arrivare da una utenza telefonica italiana. Ma che cosa si può fare se si è caduti nella trappola cliccando sul link? Questi i consigli della polizia:

- formattare il cellulare (basta ripristinare le impostazioni iniziali dell'apparecchio);

- informare i contatti presenti nella rubrica di cestinare altri messaggi simili provenienti da quella utenza telefonica;

- cambiare tutte le password utilizzate nello smartphone: indirizzi email, account social, applicazioni varie a partire da quella della propria banca.


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