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Motori martedì 04 febbraio 2025 ore 09:24
Mercato auto, il 2025 parte male: -5,86% a Gennaio

L’anno inizia col segno meno nelle immatricolazioni, che sono state 133.692. Il quadro normativo europeo incerto frena le prospettive a medio termine
ITALIA — Anno nuovo, crisi vecchia. Inizia in rosso anche il 2025 per il mercato italiano dell'uto.A certificarlo sono i dati diffusi dal Ministero dei Trasporti secondo i quali le immatricolazioni a Gennaio sono state 133.692, in calo del 5,86% rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. La flessione è del 19,1% sul Gennaio 2019, cioè sul periodo ante Covid e le prospettive per i prossimi mesi non appaiono felici. L’Unrae (l'associazione che rappresenta le Case estere operanti in Italia) stima una situazione stagnante nel 2025 con 1.550.000 immatricolazioni, circa 9mila in meno (-0,6%) rispetto al 2024.
Dall'inchiesta congiunturale del Centro Studi Promotor tra i concessionari auto risulta che "ben il 70% degli interpellati giudica basso il livello di acquisizione di ordini a Gennaio e questo è un fatto non certo positivo perché i primi mesi dell'anno sono sempre stati molto importanti perla raccolta di ordini e a ciò si aggiunge che i livelli delle giacenze di auto invendute sono alti per il 48%".
Anche sul fronte della transizione energetica il mercato resta molto debole. La quota delle auto elettriche pure (Bev) scende dal 5,5% di Dicembre al 5% di Gennaio, e se migliora rispetto al primo mese del 2024 è solo perché un anno fa l'attesa degli incentivi l'aveva fatta precipitare al livello minimale del 2,1%. Ma per il 2025 il Governo ha chiaramente annunciato che non ci saranno incentivi. Anche le ibride plug-in (Phev) si arrestano al 3,6%, contro il 3,4% di Dicembre e il 2,8% di Gennaio 2024. Complessivamente, la quota delle vetture elettrificate (Ecv) è ferma all'8,6%.
L'Unrae si aspetta come obiettivo minimo, a livello europeo, un quadro normativo chiaro e stabile che indirizzi in modo pragmatico le scelte di produttori e consumatori, e che crei le condizioni abilitanti per un effettivo decollo della transizione ecologica. "Il risultato di Gennaio è una chiara espressione della confusione nei consumatori condizionati, come sono, dalle notizie sul dibattito in corso a livello europeo sulle prospettive del Green Deal Automotive e delle sue modalità e tempistiche di sviluppo", sostiene il presidente di Federauto Massimo Artusi.
Sergio Braccini
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