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Cronaca martedì 23 marzo 2021 ore 19:25

Khrystyna uccisa per vendetta, in carcere il vicino

Khrystyna Novak
Khrystyna Novak

L'uomo è accusato di aver ammazzato la ragazza ucraina scomparsa nel Novembre scorso. Era in rapporti d'affari illeciti col compagno della vittima



PISA — Ha 50 anni ed è di origine fiorentina l'uomo arrestato stamattina dalla polizia con l'accusa di aver ucciso e occultato il cadavere di Khrystyna Novak, la ragazza ucraina di 29 anni scomparsa da Orentano nel Novembre scorso poche ore dopo l'arresto del fidanzato per detenzione di armi e droga. Il cinquantenne era un vicino di casa della coppia e intratteneva rapporti di affari illeciti col compagno della vittima.

L'arresto è avvenuto stamani a Castelfranco e il movente del delitto sarebbe da ricercarsi proprio in un litigio tra i due uomini per motivi legati al traffico di droga.

Gli inquirenti hanno spiegato che sono stati raccolti "gravi indizi di reato" sul cinquantenne. Secondo la ricostruzione della procura, l'uomo avrebbe ucciso la Novak la notte fra il primo e il 2 Novembre, nella villa dove la giovane viveva col compagno, utilizzando una pistola con cui, tre mesi prima, aveva ammazzato un cane. Poi avrebbe soppresso il cadavere e, nelle 24 ore successive, avrebbe tentato di cancellare le tracce del delitto, senza peraltro riuscirci completamente. Infine, per depistare le indagini, avrebbe simulato l'allontanamento volontario di Khrystyna dalla villa utilizzando il cellulare della ragazza: l'apparecchio è stato spento e poi riacceso la mattina del 3 Novembre, poi è stato spostato in vari luoghi del pisano e infine spento definitivamente. Sempre il 3 Novembre, un cliente del cinquantenne ha raccontato di averlo visto caricare sacchi neri sulla sua auto, portarli via e ritornare dopo qualche ora.

Dopo la denuncia di scomparsa della giovane, gli investigatori avevano prima ipotizzato un sequestro di persona e poi l'omicidio. Sono state raccolte testimonianze e la madre della vittima ha lanciato vari appelli per ritrovare la figlia svanita nel nulla lasciando a casa soldi, cellulare e documenti. Lo stesso fidanzato ha contribuito alla ricostruzione della verità fornendo informazioni che si sono rivelate coerenti e fondate.

La Procura ha riferito che "la vicenda che porterà al tragico epilogo dell’uccisione della ragazza parte proprio dal momento dell’arresto del compagno, noto imprenditore locale nel settore dei pellami".

L'arresto era scattato grazie ad una soffiata fatta alle forze dell'ordine proprio dal cinquantenne, la segnalazione che, all'interno dell'abitazione della coppia, c'erano due pistole e sostanze stupefacenti. In realtà gli inquirenti ritengono che fosse stato il fiorentino a fornire le armi e la droga al fidanzato di Khrystyna e che l'omicidio della ragazza sia stato consumato per vendetta a seguito di un dissidio nato sulla gestione dei proventi del traffico di stupefacenti e delle pressioni di Khrystyna sul fidanzato affinchè lasciasse il giro criminale.


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