Cronaca venerdì 28 aprile 2017 ore 11:49
Droghe micidiali vendute nel lato oscuro del web
Controlli in tutta Italia nei confronti di persone che avrebbero spacciato droga su darknet, la parte nascosta di internet. Perquisizioni anche a Pisa
LECCO — E' in corso dalle prime ore della mattina un'importante operazione della polizia contro un fiorente traffico di stupefacenti sul darknet, il mondo oscuro e anonimo di internet dove viene venduta merce illegale di ogni tipo.
La squadra mobile di Lecco, coordinata dalle Procure di Lecco, Bergamo e Pisa, hanno eseguito arresti e decine di perquisizioni in 25 province italiane.
Le indagini, durate quindici mesi e svolte anche attraverso un'attività sotto copertura online, hanno permesso di monitorare persone che promuovevano la loro attività illegale in rete anche con dei video, nei quali si vede il confezionamento e l'occultamento della sostanza stupefacente all'interno di oggetti di uso comune, come statuine o telefoni cellulari.
Le indagini cominciate nel gennaio del 2016, hanno consentito, anche con attività sottocopertura online, di ottenere elementi a carico di un italiano, un brasiliano e un albanese, che spacciavano hashish, cocaina, marijuana e droghe sintetiche, offerte nel darknet sul sito "I.D.C." e piattaforme simili.
Nel darknet sono presenti venditori, operanti da ogni parte del mondo, che, servendosi dell'anonimato offerto dal sistema, commercializzano stupefacenti e merce illegale di ogni tipo, ricevendo ordinativi e pagamenti con "criptovalute" come il bitcoin, e spedendo i prodotti in plichi anonimi.
Il sito I.D.C., acronimo di "Italian Darknet Community" è il principale luogo di incontro virtuale per venditori ed acquirenti italiani nel deepweb, ed è frequentato da migliaia di navigatori alla ricerca di droga e prodotti clandestini: nel corso dell'inchiesta è infatti emersa anche un'attività di vendita di armi, documenti contraffatti, denaro falso, software impiegati per accessi abusivi a sistemi informatici e carte di credito clonate. Un italiano arrestato in è stato segnalato dalle Autorità americane come trafficante di droga già coinvolto in indagini condotte dal F.B.I. che avevano portato nel 2013 alla chiusura del blackmarket "Silk Road".
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