Attualità martedì 25 febbraio 2025 ore 17:49
Moby Prince, la Dda chiede l'archiviazione

Nel disastro morirono 140 persone. Oggi l'audizione in commissione parlamentare d'inchiesta dei procuratori di Firenze e Livorno
LIVORNO — La Dda, Direzione distrettuale antimafia di Firenze ha chiesto al gip l'archiviazione dell'inchiesta aperta alcuni anni fa sul disastro del Moby Prince per l'ipotesi di reato di sua competenza, ovvero la strage con finalità eversiva, per il quale "non è stato trovato alcun concreto elemento di riscontro".
Lo ha spiegato il procuratore di Firenze Filippo Spiezia dopo audizione alla commissione parlamentare d'inchiesta istituita proprio per fare luce sulle cause del disastro avvenuto la sera del 10 Aprile 1991 davanti alla costa di Livorno e costato la vita a 140 persone.
Dopo l'audizione del procuratore di Firenze, avvenuta in modalità segreta, si è svolta quella del procuratore di Livorno Maurizio Agnello, il quale ha sottolineato che la procura di Livorno "Sta vagliando le conclusioni che la polizia giudiziaria delegata, la guardia di finanza di Firenze, ha rassegnato in un'informativa di oltre 1.400 pagine".
“Ad oggi - scrivono in una nota i componenti Pd della Commissione d'Inchiesta sulla Moby Prince, Simona Bonafè, Andrea Casu e Matteo Mauri - quello che sappiamo di certo sulla Moby Prince è che la strage, dove hanno perso la vita 140 persone, dopo 34 anni è ancora senza colpevoli. È del tutto inaccettabile: per noi, per le famiglie che piangono il lutto dei loro cari, per l'intera città di Livorno che aspetta da troppi anni la verità. Le Procure di Firenze e Livorno hanno riaperto le indagini per strage in questi anni; e lo hanno fatto soprattutto sulla scia delle novità emerse dalle prime due Commissioni Parlamentari d'Inchiesta. Se fosse accolta la richiesta della Procura di Firenze per l'archiviazione e se la Procura di Livorno dovesse seguirla a ruota a breve la Commissione di Inchiesta alla Camera rappresenterebbe l'unica possibilità per appurare la verità storica su una dei più gravi misteri irrisolti della storia italiana”.
“Il lavoro delle precedenti Commissioni di inchiesta - proseguono- ha già portato alla luce nuovi elementi decisivi sulle dinamiche della tragedia, che non erano emersi nel corso dei processi e smentendo gli esiti su diversi aspetti. E' ora necessario proseguire anche con l'attuale Commissione, dove come Pd stiamo portando attivamente il nostro contributo, nella ricerca della verità e percorrendo la strada tracciata in passato: partendo dagli elementi ormai ampiamente accertati, senza tentennamenti e andando avanti in tempi rapidi per fare piena luce sulle cause della strage”.
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