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Cronaca mercoledì 06 novembre 2024 ore 12:25
Sequestro record per 72 tonnellate di pesce importato
Due operazioni della guardia costiera hanno fatto scattare i sigilli su prodotti ittici d'importazione. Test del Dna per determinare le specie
LIVORNO — I controlli sui prodotti ittici importati dall'estero e attraccati in Toscana nel porto di Livorno, le difformità rilevate dalla guardia costiera fra documentazione e realtà dei fatti, i test del Dna che hanno portato a rilevare come i pesci fossero di specie differente rispetto a quanto dichiarato: è scattato il maxisequestro nell'operazione della Direzione marittima di Livorno che in due distinte operazioni ha messo i sigilli su 72 tonnellate di pesce.
I controlli ai prodotti della pesca provenienti dai Paesi terzi e commercializzati in Italia hanno visto impegnati sotto la regia della Direzione marittima di Livorno i militari della guardia costiera della stessa Livorno, di Venezia, Ancona e San Benedetto del Tronto insieme ai funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Adm) di Livorno in servizio presso il Reparto antifrode.
Ad attirare in un terminal del porto di Livorno l'attenzione degli investigatori è stata una grossa partita di prodotti ittici congelati provenienti dal Senegal, importati in containers refrigerati e trasportati via mare: c'erano Polpo Indopacifico, Halibut, Pesce Pettine e Seppie, per un totale di circa 35 tonnellate.
I pesi verificati e le specie ispezionate però sono risultati nettamente differenti rispetto a quelle indicate nella certificazione di cattura e nei documenti di tracciabilità. Così i container sono stati svuotati e gli accertamenti sono proseguiti presso la sede dell’importatore, dove sono intervenuti i militari della capitaneria di porto di San Benedetto del Tronto e i funzionari doganali locali.
L’intera merce è stata sottoposta a sequestro amministrativo e all’importatore è stata comminata una sanzione pecuniaria.
La seconda operazione è scaturita invece da un’attività investigativa condotta inizialmente dalla guardia costiera di Venezia, che ha puntato i riflettori sulla verifica della autenticità delle informazioni presenti su alcune confezioni di polpi provenienti dall’India rinvenuti sul mercato veneto e distribuiti da un importatore toscano.
Dalle analisi del Dna eseguito su alcuni campioni è risultato che il genere e la specie dei cefalopodi indicati nella documentazione di tracciabilità erano differenti rispetto a quelli destinati al commercio. L’intera partita, circa 37 tonnellate è stata sottoposta anche in questo caso a sequestro amministrativo.
L’importatore, a cui è stata irrogata specifica sanzione, dovrà giustificare il motivo dell'irregolarità, pena la confisca della merce.
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