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Attualità martedì 04 maggio 2021 ore 21:55

Due indagati per la morte di Luana D'Orazio

Luana D'Orazio
Luana D'Orazio

La procura sta verificando il funzionamento dell'orditoio che ha causato la morte della ragazza in un'azienda tessile. L'appello della madre



MONTEMURLO — Nel 2020 sono morte sul lavoro in Toscana 63 persone e altri 10 incidenti mortali sono avvenuti nei primi tre mesi del 2021, 1 in più rispetto all'anno prima: 73 vite spezzate, 73 famiglie in lutto, 73 sconfitte dell'intera società. Ma la morte avvenuta ieri di Luana D'Orazio ha colpito maggiormente le coscienze, per molti motivi: perchè era una ragazza e veramente molto giovane, avrebbe compiuto 23 anni a Giugno; perchè ha lasciato un figlio di 5 anni; perchè è morta in modo atroce, schiacciata dal rullo di un orditoio in un'azienda tessile di Montemurlo; perchè nel Febbraio scorso un ragazzo della sua stessa età, Sabri Jaballah, è morto in un incidente avvenuto in un'altra azienda tessile, questa volta a Montale, una manciata di chilometri più in là.

Oggi il procuratore capo di Prato Giuseppe Nicolosi ha reso noto che ci sono due indagati per la morte di Luana e che sono in corso le verifiche sul funzionamento dell'orditoio, compresa la fotocellula di sicurezza. Il macchinario è stato posto sotto sequestro insieme a un altro orditorio, identico, collocato a pochi metri di distanza. "Abbiamo ricevuto i rilievi e nelle prossime ore nomineremo i periti per gli accertamenti tecnici sui documenti raccolti dalla polizia giudiziaria - ha spiegato Nicolosi - Speriamo di poter eseguire presto anche l'autopsia sul corpo della giovane, per la quale abbiamo già il mandato".

In attesa che gli inquirenti facciano luce sulla dinamica dell'incidente e sulle eventuali responsabilità, si ammutolisce di fronte alle parole della madre di Luana, Emma Marrazzo. "Luana era bella, buona e umile - ha dichiarato all'agenzia Ansa - Era contenta del lavoro che svolgeva anche se poi tutti i lavori possono pesare, anche i più leggeri, ma a lei piaceva lavorare". "Era solare, si vede dalle foto, anche su Facebook - ha aggiunto - Aveva tanta voglia di lavorare per costruirsi un futuro perchè era fidanzata da 2 anni. Luana aveva studiato all'Einaudi, poi al terzo anno ha interrotto, è nato il bimbo. Luana era una ragazza madre".

"Sul lavoro non devono morire nè ventenni nè trentenni nè più anziani, sono tutte vite umane" ha detto ancora la signora Marrazzo, trovando la forza di parlare anche della titolare dell'azienda dove è avvenuto l'incidente: "Non riesce a darsi pace. Non sa come sia potuto succedere, anche lei lavora dietro a un orditoio ed è distrutta".

Il Comune di Montemurlo ha lanciato una raccolta di fondi per il bambino di Luana: "La famiglia mi ha dato il proprio consenso ad avviare la raccolta fondi, attraverso il Comitato Montemurlo Solidale" ha detto il sindaco Simone Calamai. L'iban sul quale fare i versamenti è IT11 U030 6937 9791 0000 0004 565 presso la Banca Intesa San Paolo- Filiale di Montemurlo via Scarpettini, la causale da indicare è “Donazione per Luana”. L'intestatario del conto è il Comitato Montemurlo solidale.

Per venerdì prossimo, 7 Maggio, Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato 4 ore di sciopero e stanno organizzando una mobilitazione a Prato in ricordo di Luana e di tutte le vittime del lavoro. Sui media e sui social invece si moltiplicano i commenti e le dichiarazioni degli esponenti del mondo politico. Per scelta in questo articolo non ne riportiamo neanche uno, auspicando che il viso giovane e innocente di Luana che vediamo nelle foto induca le istituzioni a produrre qualcosa di più e di meglio per la sicurezza nei luoghi di lavoro di una frase di cordoglio quando ormai è troppo tardi.


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