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Cronaca venerdì 04 febbraio 2022 ore 19:25

Compra macchinoni con il parrucchino e intesta ad altri i finanziamenti

Il business di un uomo tra Lucca, Siena, Udine e Rimini comprendeva anche lo sfruttamento della prostituzione. La polizia lo ha arrestato



LUCCA — Ha tentato di ingannare gli impianti di videosorveglianza indossando un parrucchino, ma la polizia lo ha comunque individuato e arrestato dopo compravendite di Maserati e Audi effettuate tra Lucca, Siena e Udine con finta identità e intestando i finanziamenti a persone ignare. In questo modo gabbava sia gli intestatari inconsapevoli che le concessionarie.

Per questi fatti la polizia di Stato di Lucca ha arrestato un uomo di 46 anni con l'accusa di truffa e sostituzione di persona ai danni di società finanziarie e concessionarie di autovetture al culmine di un'indagine avviata dalla squadra mobile la scorsa estate. Dalle indagini è stato scoperto che l'uomo si è macchiato anche del reato di sfruttamento della prostituzione.

Gli investigatori si sono attivati dopo che era giunta loro notizia della presenza, nei pressi di un’agenzia pratiche auto, di un uomo noto per i suoi trascorsi specifici. Che ci faceva? Dagli accertamenti era emerso che stava tentando di effettuare il passaggio di proprietà di una Maserati Ghibli acquistata qualche giorno prima in una concessionaria di Udine. Importo: 69mila euro, totalmente finanziati.

In quella circostanza si era presentato in agenzia a bordo proprio della Maserati, indossando il parrucchino e con documenti poi risultati contraffatti. Malgrado tutto i poliziotti lo hanno riconosciuto. A Siena invece in qualità di addetto a un autosalone aveva venduto una Audi A3 a un cliente che aveva saldato l'intero importo alla consegna. Lui si era intascato tutto quanto, attivando a nome dell'ignaro acquirente un finanziamento con tanto di garante, anche lui all'oscuro di tutto.

Acquisite le denunce e al termine degli accertamenti, è risultato che il 46enne in tutto si era intascato più di 90mila euro a danno degli ignari intestatari dei finanziamenti, di due società finanziarie e altrettante concessionarie. Quando il giudice per le indagini preliminari di Lucca ha emesso l'ordinanza di custodia con arresti domiciliari, ieri la Mobile ha individuato l'uomo nel Riminese e lo ha arrestato. Anche nella costa romagnola aveva fatto in tempo a mettere a segno una truffa ottenendo un Iphone finito sotto sequestro.

Dopo l'arresto per truffa, l'uomo è stato colpito questa mattina da un altro ordine restrittivo per sfruttamento della prostituzione. Dalle indagini infatti è emerso che sfruttava la prostituzione di una giovane ragazza di 20 anni residente nel nord Italia, inserendo un annuncio su vari siti e proponendo la giovane ragazza per prestazione sessuali da sola oppure in tre, cioè con la partecipazione, solo attiva, dell’arrestato. 

Gli annunci indicavano la coppia come zio e nipote che si proponevano per delle prestazioni sessuali ad un prezzo che, in gergo, indicavano nelle telefonate di 500 rose (500 euro) per una prestazione e 1.500 rose per l’intera nottata.

Per i fatti sopra illustrati il Gip del Tribunale di Roma, ultimo luogo dove è avvenuta l’ultima prestazione sessuale della ragazza, ha emesso analoga misura degli arresti domiciliari per il reato di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione ai danni della giovane ragazza.


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