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I lampi nell'occhio dell'uragano Melissa che minaccia la Giamaica: le immagini dal satellite
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Attualità lunedì 27 ottobre 2025 ore 17:35

Cometa e meteora danzano insieme nello spazio

Foto di: Gianluca Masi / Facebook

L'affascinante evento astronomico è stato catturato dall'astrofisico Gianluca Masi con gli strumenti del Virtual telescope project



MANCIANO — Ancora una volta gli strumenti del Virtual telescope project di Manciano, che scrutano il cielo più buio dell'Italia peninsulare, e l'occhio attento dell'astrofisico Gianluca Masi che ne è il responsabile scientifico, hanno catturato un evento astronomico fuori dal comune.

Si tratta dell'incontro, per così dire, tra la cometa Lemon e una meteora che, la sera del 24 Ottobre, ha attraversato la stessa regione di cielo. Nelle immagini catturate da Manciano la scia della meteora sembra avvitarsi intorno alla coda di ioni della cometa. In realtà, spiega lo stesso Masi, si tratta di un "puro miracolo prospettico, dal momento che il primo è un fenomeno atmosferico, indotto dalla meteora, mentre la cometa distava circa 100 milioni di chilometri".

"Nel corso delle riprese della cometa C/2025 A6 Lemmon del 24 ottobre sera - scrive Masi in un post pubblicato su Facebook- ho avuto la ventura di incappare in un fenomeno assai affascinante, che per pura fatalità ho potuto immortalare.Tra le ore 19:39:30 e le ore 19:41:30 locali una meteora ha attraversato proprio la regione di cielo dove si mostrava la Lemmon. In quel momento era in corso l’acquisizione di una serie di immagini mediante l’astrografo a largo campo parte della strumentazione del Virtual Telescope Project installata a Manciano (Grosseto), nella splendida Maremma. In quella ripresa tra le 19:43:33 e le 17:45:33 è ben visibile la scia persistente lasciata dalla meteora, dalla chiara tinta rossastra".

"Il fenomeno - spiega l'astrofisico- è associato alla ionizzazione dell’ossigeno molecolare presente in atmosfera, dovuta all’evento meteorico, e alla sua successiva ricombinazione, cui corrisponde l’emissione di energia luminosa a quella lunghezza d’onda". E poi conclude: "Non mi era mai capitato di documentare nulla di simile, per di più proprio dinanzi ad un astro chiomato notevole come la C/2025 A6".


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