Cronaca giovedì 15 giugno 2017 ore 13:00
Pestaggi in caserma, microspie sulle auto dei CC
Utilizzate anche intercettazioni telefoniche e microspie nell'inchiesta in Lunigiana che ha portato in carcere un carabiniere e altri 3 ai domicliari
MASSA CARRARA — Emergono nuovi particolari sull'inchiesta che ha portato ad indagare una trentina di carabinieri di stanza nelle caserme della Lunigiana. Otto i militari colpiti da misure cautelari, sei di stanza nella stazione di Aulla, due in quella di Albiamo Magra. Un maresciallo stato rinchiuso in carcere (vedi qui sotto gli articoli collegati).
Durante le indagini gli inquirenti hanno fatto largo uso di intercettazioni telefoniche e microspie installate sulle gazzelle, le auto di servizio. "Dalle trascrizioni sono emerse tante situazioni di illegalità" ha confermato il procuratore generale di Massa Aldo Giubilaro.
I reati contestati sono moltissimi e fra questi ci sono lesioni a carico di persone fermate a vario titolo dai carabinieri nell'esercizio delle loro funzioni, verbali falsificati, addirittura un episodio di violenza sessuale su un immigrato portato in caserma e un episodio in cui un clochard fu caricato su un'auto servizio e poi colpito con un manganello.
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