Motori venerdì 09 maggio 2025 ore 23:30
Guida autonoma, il futuro dell’auto è in marcia

Traffico reale, senza pilota: una Fiat 500 elettrica ha completato in autonomia un tratto della A7. Un test che segna un passo storico per l’Italia
MILANO — Non è più solo roba da film di fantascienza: la guida autonoma è sempre più concreta. E adesso parla anche italiano. Nei giorni scorsi una Fiat 500 elettrica, completamente priva di conducente, ha percorso in autonomia circa otto chilometri lungo l’autostrada Milano-Serravalle, spostandosi dalla stazione della metropolitana M2 di Famagosta fino alla zona di Cantalupa, all’ingresso dell’A7.
Il test rientra nel progetto Serravalle Future Drive, sviluppato in collaborazione con il team Aida, ovvero Artificial Intelligence Driving Autonomous del Politecnico di Milano e il supporto tecnico del gruppo Fassina. L’obiettivo? Creare una navetta a guida autonoma capace di integrarsi con il trasporto pubblico, riducendo il traffico urbano e rendendo più efficiente la mobilità cittadina.
Durante il tragitto, il veicolo ha gestito in piena autonomia manovre complesse come immissioni e uscite autostradali, affrontando condizioni di traffico reali e variabili. Il tutto grazie a un sistema avanzato in grado di raccogliere e analizzare dati in tempo reale.
"È una sfida pionieristica che Milano Serravalle ha deciso di affrontare - ha spiegato Elio Catania, presidente della società - consapevoli che la vera innovazione passa dall’integrazione tra infrastrutture esistenti e nuove tecnologie. Solo così potremo costruire una mobilità intermodale, sostenibile e davvero utile per i cittadini".
Una sfida che richiederà anche un salto in avanti sul piano normativo. "Il Parlamento e il Ministero delle Infrastrutture dovranno muoversi rapidamente - ha dichiarato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alessandro Morelli - per definire un quadro regolatorio all’altezza di questa rivoluzione tecnologica. Se vogliamo che l’Italia sia tra i Paesi leader nel settore della guida autonoma, serve un impegno concreto già da oggi. La tecnologia corre e le regole devono tenere il passo, per consentire servizi di mobilità più capillari, efficienti e in grado di raggiungere davvero tutti, anche nei tratti più difficili dell’ultimo miglio".
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