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Attualità venerdì 18 settembre 2015 ore 14:25

Niente gemellaggio con chi costruisce muri

Paolo Omoboni, sindaco di Borgo, ha scritto una lettera al primo cittadino del comune ungherese Varpalota: "Niente amicizia con chi usa violenza"



BORGO SAN LORENZO — “Non possiamo condividere un rapporto di amicizia con chi appoggia la politica ungherese sui profughi fatta di fili spinati e di violenze". Questo il nodo principale della lettera che Paolo Omoboni ha scritto a Marta Talaber, primo cittadino di Varpalota, città con cui è gemellato il Comune mugellano. 

Omoboni vuole sapere cosa sta succendo in Ungheria e a Varpalota: "Scrivo la presente dopo lunghi giorni in cui ho seguito con animo angosciato la cronaca che ci giunge da quella splendida terra che è l’Ungheria, dalle sue frontiere dove persone disperate cercano aiuto e vedono filo spinato, dove sperano nella salvezza e trovano dolore, dove chiedono sicurezza e si imbattono invece contro un muro fatto di manganelli e fumogeni". 

Il paese di Borgo San Lorenzo è gemellato con la cittadina ungherse dal 2006 ma dopo la presa di posizione dell'Ungheria, sulle politiche dell'immigrazione e le violenze sui migranti, Omoboni mette in discussione il gemellaggio.

"Sono profondamete colpito e amaraggiato - continua lo scritto del sindaco - da quello che apprendiamo giornalmente, tristemente ferito da ciò che vedo, l'Unione Europea è basta sulla condivisione dei diritti e dei doveri, sull'accoglienza e sul reciproco aiuto. Le notizie che giungono non parlano di questi valori, ma di violenza, rifiuto e abbandono. Il gemellaggio tra Borgo e Varpalota è stato creato con l'auspicio che con l'associazionismo e con la cultura di entrambi, i Comuni potessero incrementare con il tempo il reciproco scambio, condividendo valori e obiettivi."

"In questo momento non ti nascondo che temo come proprio i valori che l'Amministrazione e le associazioni di Borgo San Lorenzostanno continuando a perseguire possono essere ben lontani dall'andare nella stessa direzione delle vostre".

Il sindaco ha anche sottolineato l'impegno del tessuto borghigiano nei confronti migranti giunti in Italia e distribuiti sul territorio in modo diffuso che ad oggi sono una settantina.

Poi Omoboni fa una serie di domande al sindaco di Varpalota: "Le immagini che viediamo ogni giorno mi rendono difficile credere che possano essere ancora ideali condivisi ti chiedo cara collega quali soano i tuoi, i vostri, quelli della tua terra. Ti chiedo se come me ti senti lontana e distante, amareggiata e in contrasto col mondo per quanto avviene all frontiera ungherese. Ti chiedo se quei valori che sono alla base dell'Unione Europea sono anche i tuoi, ti domando se rifiuti e condanni quello che sta accadento".


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