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Attualità giovedì 26 ottobre 2023 ore 21:45

Neonato con grave malformazione salvato in Toscana

L'abbraccio dei genitori al piccolo Tommaso
L'abbraccio dei genitori al piccolo Tommaso

La diagnosi per il piccolo Tommaso è arrivata quando era ancora nel pancione. La sinergia tra due ospedali gli ha garantito di poter vivere



SIENA - MASSA — La sanità toscana che fa squadra, un macchinario dal nome difficile, un bambino appena nato. Sono questi gli ingredienti di una storia che ha potuto avere un insperato lieto fine.
Quel macchinario speciale si chiama Ecmo (Extra Corporeal Membrane Oxygenation), il piccolo invece è Tommaso e i dottori che gli hanno salvato la vita sono quelli dell’ospedale del Cuore di Monasterio a Massa insieme ai colleghi dell’ospedale Santa Maria alle Scotte di Siena.

Sono proprio i medici senesi a scoprire, quando è ancora nel pancione della mamma, che la parte sinistra del diaframma, che separa l’addome dal torace, non si è sviluppata. Quindi intestino, milza e stomaco risalgono nel torace impedendo al polmone sinistro di svilupparsi correttamente, una patologia definita ernia diaframmatica congenita. I medici spiegano ai genitori che il piccolo dovrà essere operato dopo la nascita per separare addome e torace e ricollocare gli organi in sede.

Il bimbo, a 37 settimane più 6 giorni, si affaccia alla vita, pesa 2.400 grammi.  Il 9 Agosto Tommaso viene operato direttamente in terapia intensiva neonatale.
"Questo tipo di malformazione – spiega il professor Francesco Molinaro – ha un rischio di mortalità tra il 75 e l’80% ed è incompatibile con la vita se non trattata prontamente. E’ stato fondamentale il lavoro di squadra tra diversi professionisti in fase prenatale, durante il parto e subito dopo la nascita. L’intervento è tecnicamente riuscito e il problema dell’ernia diaframmatica è stato risolto, ma a causa della grave immaturità dei polmoni, è stato necessario attivare l’Ecmo team e, tutti insieme, tra Siena e Massa, abbiamo raggiunto davvero un grande risultato"

Subito dopo l’intervento si mette in moto la rete. E’ l’alba dell’11 Agosto quando suona il telefono del dottor Vitali Pak, direttore di cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale del Cuore. E’ la dottoressa Barbara Tomasini che dirige la terapia intensiva neonatale dell’Aou Senese: chiede ai colleghi di Monasterio di attivare l’Ecmo Team pediatrico, un gruppo di cardiochirurghi, anestesisti, infermieri e perfusionisti specializzati nella circolazione extracorporea nei neonati e nei bambini. L’Ecmo è un macchinario che sostituisce la funzione del cuore e dei polmoni, garantisce la corretta circolazione assicurando che tutti gli organi siano irrorati. E l’ospedale del Cuore è il centro di riferimento regionale per l’Ecmo pediatrico. Il team parte immediatamente.

Per 11 giorni è la macchina a garantire respirazione e circolazione del sangue. E’ il 22 Agosto quando i medici dell’Ospedale del Cuore decidono che è il momento di far lavorare il cuore e i polmoni di Tommaso: il bambino viene staccato dalla macchina che gli ha salvato la vita. E’ piccolo, pesa ancora poco, ma forte. Tommaso ce la fa: è intubato, ancora in Terapia Intensiva, ma respira. E finalmente, dopo giorni, mamma e papà lo abbracciano per la prima volta. "E’ stata un’emozione potentissima" raccontano commossi.
Tommaso ce l’ha fatta: rimane in degenza pediatrica fino al 30 Settembre quando torna a casa. 


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