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Attualità mercoledì 15 marzo 2023 ore 14:20

Satelliti più vicini alla Terra con l'energia del sole, studio toscano

satellite

Il progetto si fonda su sistemi di propulsione innovativi alimentati con pannelli solari. E' stato finanziato dal Consiglio europeo delle ricerche



PISA — I vantaggi in termini di prestazioni strumentali di bordo, sostenibilità rispetto ai detriti spaziali e accessibilità dell'orbita sarebbero radicali se i satelliti potessero volare nell'alta atmosfera, quindi più vicino alla Terra, ad altitudini comprese tra 150 e 250 chilometri. Ci prova con sistemi di propulsione innovativi alimentati con pannelli solari un progetto tutto toscano di nome Breathe, elaborato dal ricercatore toscano Tommaso Andreussi dell'università di Pisa.

L'idea è talmente interessante da esser stata finanziata dal Consiglio europeo delle ricerche grazie a un Consolidator Grant assegnato ad Andreussi, che presto su decisione del Senato accademico diverrà professore ordinario di ingegneria aerospaziale alla Scuola Superiore Sant'Anna.

"Far volare i satelliti più vicini alla terra - spiega una nota della Scuola superiore Sant'Anna - offre vantaggi radicali in termini di prestazioni degli strumenti di bordo (come antenne, fotocamere, radar), di accessibilità dell'orbita, di sostenibilità rispetto ai detriti spaziali". 

E però: "L'atmosfera, seppure rarefatta, oppone una resistenza al moto dei satelliti e non permette di mantenerli a lungo a queste quote. Per superare questa barriera si può sfruttare l'atmosfera stessa, raccogliendola per poi accelerarla in un propulsore alimentato da pannelli solari, come si propone di fare il progetto Breathe".

“Ricreare in un laboratorio l'ambiente in cui opera il satellite pone notevoli difficoltà, che limitano fortemente la disponibilità di dati necessari a validare modelli teorici e ottimizzare i propulsori. Per questo motivo il mio progetto - spiega Andreussi - si concentra da un lato sullo studio dei processi alla base della propulsione elettrica atmosferica e, dall’altro, sullo sviluppo di un ambiente di prova controllato, combinando esperimenti su scale ridotte e simulazioni numeriche. Queste attività di ricerca di base, svolte considerando nano-satelliti serviranno per aprire la strada alla dimostrazione in orbita della tecnologia”.

Tommaso Andreussi

Tommaso Andreussi

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