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Attualità giovedì 30 maggio 2024 ore 18:10

Tre toscani nella scoperta della galassia di 13 miliardi di anni

Da sinistra: Eleonora Parlanti, Stefano Carniani e Giacomo Venturi

Un team internazionale con ricercatori della Normale di Pisa ha individuato la galassia più antica finora conosciuta: "Produce stelle in continuità"



PISA — Una galassia antichissima, che sposta le lancette dell'orologio cosmico ancora più indietro. Grazie ai dati del telescopio spaziale "James Webb", un gruppo internazionale di ricercatori, tra i quali anche alcuni della Scuola Normale Superiore di Pisa, ha misurato la distanza tra la Terra e questo nuovo, ma vecchio, agglomerato di stelle, il più lontano mai conosciuto, a oltre 13,4 miliardi di anni luce dalla Terra.

Il team, composto anche dall’Università dell’Arizona, dalla University of Cambridge, dalla Harvard & Smithsonian University e da altri 20 istituti, ha dimostrato anche quando l'universo aveva "soltanto" 300 milioni di anni di vita, il 2% della sua età attuale, esistevano sistemi di stelle del tutto sviluppati, molto più velocemente di quanto previsto dai modelli.

Lo studio, pubblicato sulla piattaforma di studi di fisica e astronomia ArXiv e a cui ha collaborato la Nasa, è guidato dal ricercatore Stefano Carniani del gruppo di Cosmologia e Astrofisica della Normale, insieme alla dottoranda Eleonora Parlanti e all’assegnista di ricerca Giacomo Venturi.

Il riquadro raffigurante JADES-GS-z14-0

"Le immagini ottenute con il telescopio ci mostrano una istantanea dell’Universo miliardi di anni fa - ha spiegato Carniani - come il rombo del tuono arriva al nostro orecchio con alcuni secondi di ritardo rispetto alla scarica del fulmine, lo stesso accade con la luce proveniente da galassie lontane, che ci restituisce un’immagine del passato. In questa ottica, questa galassia rappresenta la prova tangibile che nell’universo primordiale esistevano galassie luminose già pienamente sviluppate".

La galassia è stata nominata JADES-GS-z14-0, è molto luminosa e ha già formato circa un miliardo di stelle simili al nostro Sole. L’analisi dei dati ha rivelato inoltre che, pur avendo una dimensione oltre 10 volte più piccola di quella della Via Lattea, JADES-GS-z14-0 sta formando nuove stelle a un tasso 20 volte superiore.


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