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Terre di Pisa e pisani protagonisti a"Linea Verde"

Le immagini di Pisa e provincia su Rai1 nella puntata condotta da Marcello Masi e Daniela Ferolla dedicata al settimo centenario della morte di Dante.



PISA — Linea verde è un programma televisivo che racconta il territorio italiano, l'agricoltura, la biodiversità e le eccellenze agroalimentari in onda su Rai 1 il sabato e la domenica e condotto da Marcello Masi e Daniela Ferolla.

Una panoramica mozzafiato sulla miracolosa piazza ha aperto la puntata declinata tutta al pisano ambientata in un itinerario che ha fatto tappa nel Parco Naturale di Migliarino e Massaciuccoli, a San Miniato, a Lari, a Caprona e a Vicopisano. Un’area di grandissimo interesse storico culturale artistico e ambientale scoperta attraverso le interviste realizzate dai due conduttori Rai ad allevatori del parco, esperti, imprenditori e professori di questa zona. 

San Rossore col suo Parco regionale e area protetta dal 1979, è luogo di allevamento allo stato brado di numerose specie di animali tra cui il mucco pisano, a rischio estinzione, ma anche la chianina entrambe tutte foraggiate a km 0 e poi dromedari, qui introdotti al tempo delle Repubbliche Marinare come doni diplomatici e poi consolidati nell’allevamento per volere dei Medici. Altra specie nostrana qui allevata è il cavallo Monterufolino, da Monterufoli dei conti della Gherardesca, i quali vollero creare un mix per ottenere una razza di cavallini agili e versatili. Nel parco sono anche prodotti in qualità eccezionale, il miele millefiori col retrogusto imbattibile di liquirizia e noce derivante dalle piante di elicriso abbondante tra le dune e il pinolo che purtroppo ha visto abbassare la quantità a causa della presenza invasiva di una specie nord americana di cimice che distrugge le pigne e ha causato ingenti danni alle raccolte degli ultimi anni.

Alle porte di Pisa si innalza il massiccio del Monte Pisano, quello evocato da Dante col verso: “monte per che i Pisan veder Lucca non ponno”. La coltura dell’olivo ha modellato il territorio dei monti pisani nei suoi versanti più dolci, caratterizzandolo con terrazzamenti e muretti a secco. Vicopisano è uno dei cinque comuni che sorge sulla Strada dell’Olio. Come ha ricordato il Fitoterapeuta Ciro Vestita, l’olio extra vergine di oliva ha tantissime proprietà benefiche per l’organismo tra cui quella di regolare la pressione arteriosa e le aritmie cardiache curate in fitoterapia con un decotto di foglie di ulivo. Altro prodotto di eccellenza pisana, la pasta Martelli di Lari di cui le telecamere di Linea Verde hanno seguito la lavorazione in loco.

Pisa però è anche una città con un glorioso passato medievale e il suo nome è legato a una vicenda storica che lo stesso Dante, celebrato quest’anno nel VII centenario dalla morte, ebbe a riportare nella sua Commedia per futura e immortale memoria. Marcello Masi ha intervistato in proposito un diretto discendente della famiglia del Conte Ugolino, il Conte Gaddo della Gherardesca la cui famiglia abita nel Castello di Castagneto Carducci da 34 generazioni. Nel castello si trova ancora lo stemma della linea di famiglia dei Conti di Settimo a cui apparteneva Ugolino. L’orribile fine del Conte, romanzata nella Commedia dai versi del canto XXXIII dell’Inferno in cui Dante incontra il nobile pisano intento a rodere la testa dell’Arcivescovo Ruggeri, ritenuto responsabile della sua incarcerazione e morte atroce nella Torre dell’Orologio (ribattezzata Torre della fame). 

La Torre, luogo della vicenda evocata dall’anima dannata di Ugolino, sorge nella suggestiva Piazza dei Cavalieri, a fianco della sede della Scuola Normale di Pisa dove il conduttore di Linea Verde ha incontrato il filologo Claudio Ciociolà, suo personale Virgilio per la visita alla Torre e al Palazzo della Carovana alla scoperta di meravigliose edizioni illustrate del poema. 

La puntata si è conclusa nel Camposanto pisano, letteralmente reso santo dalla terra che lo costituì in origine proveniente dalla Terra Santa. Linea Verde ha reso omaggio con questa puntata a una città dalla storia millenaria e al suo vasto e ricco territorio, fonti inesauribili di meraviglie da scoprire dalla Torre, quella pendente, in giù e che per fortuna mai furono sommerse dalle acque dell’Arno come con acredine invocato dal poeta fiorentino nei versi: “poi che i vicini – lucchesi e fiorentini - a te punir son lenti, muovasi la Capraia e la Gorgona, e faccian siepe ad Arno in su la foce, sì ch'elli annieghi in te ogne persona!” a conclusione del XXXIII.

Elisa Cosci
© Riproduzione riservata


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