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Cultura venerdì 07 novembre 2025 ore 09:45
Altare del 1383 scoperto durante i lavori in chiesa

Nascosto per secoli, l'altare del Crocifisso Datini è tornato alla luce nel corso di un intervento di restauro. Si trovava nella controfacciata
PRATO — L'altare del Crocifisso Datini realizzato nell'Ottobre del 1383 è stato riscoperto nella chiesa di San Francesco a Prato durante i lavori di restauro in corso. A darne notizia è la diocesi della città, che ricorda come il manufatto fosse "testimone della profonda devozione e del mecenatismo del celebre mercante di Prato".
"Si tratta dell’ultima e più importante scoperta fatta nel corso del grande progetto di restauro dell’antico complesso dedicato al Santo di Assisi durato quattro anni e arrivato adesso a compimento", afferma la nota diocesana.
L'altare venne costruito all’interno della controfacciata per accogliere l’antico Crocifisso trecentesco che ancora oggi si conserva in chiesa. Nei secoli passati questa nicchia, affrescata dall’artista Pier Antonio Michi, fu coperta con una parete di tamponamento e il Crocifisso Datini venne spostato sull’altare maggiore.
Con il tempo la memoria di questo altare si era persa, ma grazie a uno studio di Francesco Marchese, coordinatore del progetto di restauro della chiesa di San Francesco, ne sono state ricostruite la storia e la localizzazione, fino a renderne possibile il ritrovamento.
Non solo, Marchese ha 'ritrovato' anche la tela sagomata che Pier Antonio Michi aveva dipinto per esaltare il Crocifisso, raffigurante San Francesco e altri santi con Francesco Datini: il grande quadro si trovava nel salone di Palazzo Banci Buonamici, sede della Provincia di Prato, dopo essere stato per circa un secolo nelle collezioni comunali. Anche questa opera è tornata a casa, ma soprattutto è tornata ad accogliere il Crocifisso Datini.
"E' stata un'impresa"
"E' stata una impresa molto grande e senza il generoso aiuto di tante persone non sarebbe stato possibile arrivare in fondo", ha detto monsignor Carlo Stancari, amministratore parrocchiale della chiesa di San Francesco. "La luminosità è tornata in questo luogo di culto e di bellezza", ha aggiunto sottolineando l'aspetto spirituale e religioso del ritrovamento.
"Questo intervento, lungo e meticoloso, ci porta a riscoprire il valore di una realtà che il tempo aveva ricoperto e appannato – ha affermato monsignor Daniele Scaccini, direttore dell’ufficio diocesano per i beni culturali – e che adesso, restituita al suo splendore, comunica il grande patrimonio storico di Prato".
"La scoperta dell’altare dimenticato è una testimonianza diretta della devozione del Datini, siamo felici di aver restituito dopo trecento anni questa opera alla chiesa – ha dichiarato Francesco Marchese – si tratta di una restituzione dal grande valore artistico e storico. Finalmente il Crocifisso, detto del Datini, torna nella sua 'casa' vera e propria".
Ora la scoperta e il progetto di restauro saranno protagonisti di una serie di eventi, inclusa una messa solenne presieduta dal vescovo Giovanni Nerbini in programma domenica 16 Novembre alle 18.
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