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Cronaca lunedì 30 giugno 2025 ore 18:10

Meloni bruciati dal sole nelle campagne maremmane

Foto di repertorio

Interi "filari" scottati dalle alte temperature in Maremma. Nelle stalle ventilatori a pieno regime per proteggere le mucche dal caldo



PROVINCIA DI GROSSETO — E' allarme caldo anche nelle campagne della Maremma, dove interi “filari" di meloni pronti per essere raccolti sono stati "bruciati" dal sole e dalle alte temperature, con conseguenze su centinaia di chili di frutti.

Una brutta sorpresa per un’azienda agricola di Albinia che stima danni su almeno la metà della produzione che da qui alle prossime settimane avrebbe dovuto finire sulle tavole dei consumatori. 

A lanciare l'allarme è Coldiretti, che esprime preoccupazione anche per i raccolti di altri frutti e ortaggi come angurie, susine, pesche, pomodori, melanzane, e per il proliferare degli insetti come cimici, coleotteri, afidi ed altri. 

Sorvegliati speciali in questi giorni sono anche olivi e viti, due delle principali colture della maremma e della Toscana. Coldiretti Grosseto ricorda l’ordinanza regionale di divieto di lavoro nei campi nelle ore più calde della giornata tra le 12.30 e le 16.00. “Siamo passati in poche settimane dalla pioggia intensa al caldo intenso. Sbalzi che non fanno bene alle colture. In questo momento il rischio di scottature per gli ortaggi ed i frutti ancora da raccogliere è altissimo. L’eccessiva esposizione al sole può danneggiare, macchiare e spaccare la buccia rendendo il prodotto non più commercializzabile con pesanti conseguenze economiche per le aziende che hanno sostenuto tutta una serie di costi che non riusciranno a recuperare. – spiega Simone Castelli, Presidente Coldiretti Grosseto – Le aziende stanno già mettendo in campo una serie di strategie preventive: dall’anticipare il raccolto la mattina presto al diradamento dei frutti sugli alberi, eliminando quelli non in grado di sopravvivere, per cercare di salvare almeno parte della produzione. Il surriscaldamento climatico è sotto gli occhi di tutti. Dobbiamo accelerare per mettere a disposizione delle imprese più acqua evitando l’emungimento dai pozzi, che oltre costoso, si porta dietro il tema del cuneo salino e maggiori investimenti sull’agricoltura di precisione per ottimizzare l’uso delle risorse produttive”.

Attenzione alta anche nelle aziende zootecniche, con ventilatori e abbeveratoi a pieno regime per dare sollievo agli animali. Per le mucche specialmente – sottolinea Coldiretti Grosseto – il clima ideale è fra i 22 e i 24 gradi, oltre questo limite gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte. 

"Le proiezioni degli esperti di estati sempre più calde ed eventi estremi difficili da prevedere - sottolinea Coldiretti Grosseto- rendono indispensabile recuperare ed immagazzinare l’acqua piovana da destinare all’irrigazione delle colture nei momento di massimo stress idrico". Proprio in questa direzione si muove il bando regionale di prossima uscita che per la prima volta finanzierà il recupero e la realizzazione di invasi aziendali in Toscana. In Maremma, evidenzia Coldiretti, sono migliaia quelli censiti.

Si tratta di piccoli specchi d’acqua che a causa principalmente delle difficoltà di gestione e della burocrazia sono stati in parte chiusi o non sono più utilizzati dalle imprese agricole che ora potranno recuperarli e riattivarli. Ma potranno anche essere realizzati ex novo. 

Il lungo e costante lavoro di Coldiretti Toscana, che già nel 2022 aveva posto nei tavoli sull’emergenza idrica coordinati dal Governatore, Eugenio Giani, il recupero degli invasi come elemento vitale, strategico e di competitività per le imprese, ha dato i suoi frutti. La giunta regionale ha infatti approvato le linee guida del bando sugli investimenti irrigui che comprende, tra le voci finanziabili, oltre alla realizzazione di nuovi impianti irrigui aziendali, il rinnovo e ripristino di quelli esistenti, che possono comportare un’estensione delle superfici irrigate, l’attivazione di nuovi invasi o l’ottimizzazione di quelli già presenti, prevedendo un contributo che potrà arrivare fino all’85%.

Il bando – per cui è avviata la fase di stesura - avrà una dotazione di poco superiore ai 17 milioni di euro.

“Anche se quest’anno non si profilano particolari criticità per la nostra regione con i principali invasi pieni oltre il 90% - spiega Coldiretti- è estremamente importante ed urgente sostenere le imprese nel percorso di adeguamento, mitigazione e contrasto agli effetti del climate change. Senza la disponibilità di acqua, nei momenti di maggiore stress per le colture, tutti i record del cibo Made in Tuscany, dal vino all’olio passando per il food, sono in serio pericolo. L’acqua sarà sempre più un elemento di competitività per le imprese: averne la disponibilità significa produzioni costanti e migliore qualità, significa poter diversificare e non dipendere da poche colture, significa ridurre i costi di pompaggio che oggi molte imprese devono affrontare erodendo ulteriormente i già risicati margini, significa essere resilienti. Senz’acqua la nostra agricoltura non ha futuro”.


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