Fiorello riceve il premio alla carriera Rose d’Or e rivela: «Diventerò nonno, mi toccherà cambiare pannolini»
Attualità sabato 21 marzo 2020 ore 22:46
Covid-19, il governo chiude le fabbriche in Italia
Lo ha annunciato il premier Conte. Restano in funzione supermercati, trasporti, sanità, telecomunicazioni, produzione di generi di prima necessità
ROMA — L'annuncio delle nuove, rigidissime misure per contenere l'epidemia di coronavirus Covid-19 è arrivato nella tarda serata dopo un confronto in videoconferenza fra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, le organizzazioni sindacali e le associazioni di categoria: tutte le attività produttive che non siano "strettamente necessarie, cruciali, indispensabili a garantire beni e servizi essenziali" dovranno restare chiuse da lunedí prossimo, 23 marzo, fino a venerdí 3 aprile, su tutto il territorio nazionale.
Restano aperti i supermercati e i negozi di vendita di generi alimentari e di prima necessità senza restrizioni sui giorni di apertura, le aziende dei trasporti, la sanità, le attività di comunicazione, le farmacie, le parafamacie, le banche, gli uffici postali, i servizi finanziari e assicurativi, tutti i servizi pubblici essenziali come, ad esempio, i trasporti pubblici. Sarranno consentite anche tutte le attività connesse, accessorie, funzionali a quelle essenziali.
L'elenco dettagliato delle attività che dovranno chiudere e di quelle che dovranno restare in funzione sarà allegato al decreto che dispone la nuova stretta. Un provvedimento storico, mai assunto in Italia dal secondo dopoguerra.
"Fate attenzione, non c'è ragione di fare corse agli acquisti, di creare code che in questo momento non si giustificano affatto" ha ammonito il premier.
Conte ha precisato anche che, al di fuori delle attività essenziali, saranno consentite solo "il lavoro in modalità smart working e le attività produttive ritenute comunque rilevanti per la produzione nazionale", come agricoltura, pesca, industrie alimentari.
"Rallentiamo il motore produttivo del Paese ma non lo fermiamo - ha dichiarato il premier Conte - Dobbiamo affrontare la fase più acuta del contagio e contenere il più possibile la diffusione dell'epidemia. Queste misure straordinarie consentiranno al Paese di rialzare la testa spero presto. Uniti ce la faremo".
La decisione di chiudere le attività produttive è stata assunta dal govenro anche alla luce dei dati odierni, drammatici, sulla diffusione del contagio: in un solo giorno sono stati registrati a livello nazionale 793 decessi e 4.821 nuovi casi positivi, per un totale 42.681 contagiati e 4.825 morti.
"E' la crisi più difficile che il Paese sta vivendo dalla fine del secondo dopoguerra" ha dichiarato il presidente del Consiglio - La morte di tanti cittadini è un dolore che ogni giorno si rinnova. Quelle che piangiamo sono persone, sono storie di famiglie che perdono gli affetti più cari. Le misure finora adottate hanno bisogno di tempo prima di mostrare i loro effetti. Ma non abbiamo alternative, dobbiamo resistere. Solo così riusciremo a tutelare noi stessi e le persone che amiamo. Il sacrificio che compiamo restando a casa è minimo rispetto a quello che affrontano negli ospedali medici e infermieri e poi le forze dell'ordine, le forze armate, la protezione civile, i commessi nei supermercati, i farmacisti, gli autostrartatori, i lavoratori dei servizi pubblici, i lavoratori dei servizi di informazione. Donne uomini che compiono ogni giorni un atto di responsabilità verso la Nazione, un atto di amore verso l'Italia intera".
Notizia in aggiornamento
Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI