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Attualità venerdì 10 giugno 2022 ore 19:20
Covid, il contagio risale in 14 regioni, c'è anche la Toscana
A livello nazionale l'incidenza settimanale del contagio è tornata a 222 nuovi casi ogni 100mila abitanti. Nuovo monitoraggio Iss
ROMA — La pandemia di Covid continua: in Italia i casi gravi sono molto meno frequenti rispetto ai mesi scorsi ma si muore ancora per l'infezione e comunque, nella settimana fra il 3 e il 9 Giugno, l'incidenza del contagio è risalita a 222 nuovi casi ogni 100mila abitanti contro i 207 della settimana precedente. Lo evidenzia il nuovo monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità.
Sono 14 le regioni dove la diffusione del contagio è aumentata e fra queste c'è anche la Toscana. Le altre sono Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Liguria, Marche, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Veneto, Provincia autonoma di Trento e Provincia autonoma di Bolzano. L'incremento maggiore è stato registrato in Sardegna (308 nuovi casi ogni 100mila abitanti), seguita dall'Umbria e dalla Sicilia.
Per quanto riguarda gli altri dati del monitoraggio, nel periodo dal 18 al 31 Maggio, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,75, in diminuzione rispetto alla settimana precedente. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è al di sotto della soglia epidemica e anch'esso in calo rispetto alla settimana precedente.
Il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva è sceso al 2% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 9 giugno) contro il 2,3% del 2 giugno, mentre il tasso di occupazione dei posti letto Covid nei reparti ordinari è calato al 6,6% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute del 9 giugno) contro il 7,1% di venerdì scorso.
La percentuale dei nuovi positivi individuati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in diminuzione (10% contro 11% della scorsa settimana). Stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (42%) mentre è in aumento la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (49% contro 46%).
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