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Lavoro mercoledì 04 gennaio 2023 ore 16:42

Domestici, aumento stipendi e rischio stangata

Colf, badanti e baby sitter trattano l'aumento, allarme dei datori di lavoro ma per i sindacati non ci sarebbe nessun rischio stangata sulle famiglie



ROMA — Sul lavoro domestico è confronto aperto al ministero del Lavoro per l’aggiornamento dei minimi retributivi e dei valori convenzionali di vitto e alloggio. Una boccata di ossigeno per colf, badanti e baby sitter ma le famiglie adesso temono una stangata.

Il rischio di andare ulteriormente a gravare sul bilancio delle famiglie, annunciato dai datori di lavoro, sarebbe da ridimensionare però secondo i sindacati.

Circa l'85% dell'occupazione nel settore è femminile; i lavoratori stranieri sono oltre il 70% e più del 44% sono cittadini Ue; oltre il 45% dell'occupazione è riconducibile al lavoro di cura e assistenza alle persone e solo il 23,4% risulterebbe prestare la propria opera in regime di convivenza.

Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Federcolf hanno spiegato in una nota “Con l’aggiornamento dei minimi retributivi e dei valori convenzionali di vitto e alloggio applicati agli assistenti familiari come colf, badanti e baby sitter l’allarmismo delle associazioni datoriali, che hanno paventato un aumento delle retribuzioni fino a 2.000 euro mensili, è infondato. Si tratterebbe in realtà di aumenti previsti dal Ccnl per andare incontro alle esigenze di un settore estremamente debole, dal punto di vista salariale e normativo”.

I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Federcolf lo hanno detto al termine del secondo incontro della Commissione Nazionale, così come previsto dall’art. 38 del Ccnl, convocato il 3 Gennaio in modalità telematica dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. 

L’incontro si è concluso con la riprogrammazione di due nuovi momenti di confronto fissati tra le parti sociali il prossimo 11 Gennaio e in sede ministeriale il prossimo 16 Gennaio.

I sindacati hanno accolto positivamente le nuove posizioni delle associazioni datoriali Fidaldo e Domina, inizialmente indisponibili a corrispondere l’aumento retributivo così come previsto dal Ccnl.

Una riapertura della trattativa alla quale ha preso parte, in modo del tutto inedito, anche una rappresentanza politica del Governo.

Un segnale positivo per le parti sindacali, unite nella richiesta di un adeguamento annuale in base all’indice Istat pari all’100% dello stesso, come previsto dal Ccnl in vigore, e all’80% in caso di mancato accordo.

“Siamo compatti nel chiedere l’applicazione integrale dell’articolo 38 del Ccnl – aggiungono Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs, e Federcolf - e sottolineiamo la rilevanza della presenza politica della segreteria tecnica del Ministero del Lavoro che lascia ben sperare, anche alla luce della futura presentazione delle istanze del lavoro domestico contenute nella Piattaforma Programmatica condivisa da tutte le Parti Sociali firmatarie della contrattazione nazionale, presentata al precedente Esecutivo e che sarà riproposta all’attenzione del nuovo Governo, con l’auspicio giungano quanto prima risposte concrete per il settore”.


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