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Attualità venerdì 14 aprile 2023 ore 18:15

Lanciata Juice, destinazione Giove

La tecnologia toscana viaggia sulla sonda Juice che adotta strumentazioni costruite in parte presso lo stabilimento Leonardo di Campi Bisenzio



ROMA — Partita la missione Juice, Jupiter Icy Moons Explorerer dell'Esa, l'Agenzia spaziale europea per indagare su possibili forme di vita sotto i ghiacci che ricoprono Ganimede, Europa e Callisto, le lune di Giove. 

La spedizione adotta strumentazioni d'avanguardia costruite in parte anche in Toscana, presso lo stabilimento Leonardo di Campi Bisenzio. Dallo stabilimento di Leonardo a Campi Bisenzio due strumenti all’avanguardia integrati nella sonda il telescopio JANUS e lo spettrometro di MAJIS, mentre i pannelli solari (PVA), con una superficie totale di 85mq, sono stati realizzati nello stabilimento di Leonardo a Nerviano, Milano. I quattro pannelli solari, i più grandi mai andati nello spazio, impiegati per la missione sono grandi 85 metri quadrati in arseniuro di gallio e tarati per temperature che possono raggiungere i -135 gradi.

Il lancio oggi dalla base europea di Kourou in Guyana Francese. Il viaggio durerà 8 anni. L’arrivo della sonda su Giove è previsto per Luglio 2031 e, dal 2034, entrando nell'orbita di Callisto, diverrà il primo satellite artificiale a orbitare attorno alla luna di un altro pianeta.

“Siamo orgogliosi di contribuire insieme all’Agenzia Spaziale Italiana e al mondo accademico a questa missione europea per studiare Giove e le sue lune. Juice inizia ora il suo viaggio di otto anni in cui i più grandi pannelli solari mai realizzati per una missione spaziale forniranno l’energia necessaria alla sonda e a tutti gli strumenti a bordo. Tra questi anche ‘occhi’ italiani, la camera ad alta risoluzione Janus e l’iperspettrale di Majis, realizzati da Leonardo, che studieranno una luna molto più lontana della nostra - ha affermato Francesco Rizzi, responsabile del business Spazio & Optronica di Leonardo commentando - Sono proprio missioni come Juice che spingono lontano le frontiere della tecnologia e della conoscenza umana, e incoraggiano i giovani a raccogliere le nuove sfide dello spazio”.

Nel progetto sono coinvolti anche Thales Alenia Space e Telespazio. La prima, jointventure Thales 67% e Leonardo 33%, partecipa alla missione avendo realizzato il Radar Sounder for Icy Moons Exploration con l’Università di Trento e tramite il contributo di alcune unità fornite da NASA/JPL. Con l’Università di Roma La Sapienza, invece, Thales Alenia Space ha lavorato al Ka Translator dello strumento 3GM. Infine, Telespazio, joint venture Leonardo 67%, Thales 33%, attraverso la controllata TelespazioGermany, fornisce supporto ingegneristico e operativo al Centro europeo per le operazioni spaziali dell’ESA (ESOC).


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