Attualità lunedì 12 agosto 2024 ore 19:20
Strage di Sant'Anna, Mattarella: "Qui le radici della Repubblica"
Il 12 Agosto 1944 le Ss trucidarono 650 adulti e bambini. Il messaggio del capo dello Stato. Alla cerimonia nessun rappresentante del governo
STAZZEMA — Seicentocinquanta vittime, 394 quelle identificate e tra loro anche la piccola Anna, una neonata di appena 20 giorni: è la strage di Sant'Anna di Stazzema, avvenuta 80 anni fa e annoverata fra le più cruente. "La Repubblica può qui riconoscere le sue radici", ha affermato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricordando quell'eccidio la cui memoria è oggi affidata anche a un podcast dal titolo Cenere.
Era il 12 Agosto 1944. Sul far dell'alba le colonne delle Ss circondarono la vallata. Avevano il supporto di fascisti della zona, e proprio lì a centinaia si erano rifugiati. Famiglie, adulti e bambini sfollati dalla Versilia ma anche da più parti della Toscana e della Liguria. Li trucidarono.
Rappresaglia? Anni dopo dalla magistratura militare italiana avrebbe accertato che no, quello fu un atto premeditato e curato in ogni minimo dettaglio teso a sterminare la popolazione e rompere i collegamenti tra civili e partigiani.
Quella di Sant'Anna di Stazzema fu una delle stragi più feroci compiute dai nazisti durante l'estate del 1944.
Il ricordo di quei tragici fatti ieri sera si è rinnovato in una fiaccolata silenziosa nel Parco Nazionale della Pace che custodisce il mausoleo in ricordo delle vittime.
Oggi la cerimonia di commemorazione, le corone di fiori, la messa e poi il corteo fino al monumento che ricorda quell'eccidio. Una mostra dal titolo Colori di Pace è ad accompagnare le riflessioni, affidate al presidente della Regione Eugenio Giani, al sindaco di Stazzema Maurizio Verona, al presidente dell'Associazione Martiri di Sant'Anna Umberto Mancini. Alla cerimonia nessun rappresentante del governo, e la vistosa assenza non ha mancato di suscitare sottolineature se non polemiche.
“Il cuore della Toscana batte forte su Sant’Anna. Un messaggio di pace arrivi da questo luogo così sacro - ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani -. Non c’è futuro senza memoria. Ricordiamoci cosa sono state le guerre, cosa hanno fatto”.
Il messaggio del capo dello Stato
Ecco la riflessione integrale del presidente della Repubblica Sergio Mattarella:
"Per la Repubblica oggi è giorno di memoria, di raccoglimento, di testimonianza".
"Il 12 Agosto di ottant’anni or sono reparti delle SS naziste, con la complicità fascista, compirono nelle frazioni di Stazzema uno degli eccidi più spietati della Seconda Guerra Mondiale, uccidendo senza pietà donne, anziani, bambini, sfollati che pensavano di aver trovato un rifugio sottraendosi ai combattimenti".
"Fu la guerra portata alle popolazioni civili, lo sterminio di comunità locali incolpevoli".
"Fu la tragedia che si abbatté sui villaggi della linea Gotica, a Padule di Fucecchio, a Marzabotto, fra le altre".
"Il baratro nel quale allora sprofondò l’umanità ha reso questi luoghi un sacrario europeo del dolore, e un simbolo di riscatto di quella rinascita umana e civile che ha saputo opporsi alla barbarie, generando democrazia, libertà, pace, laddove si voleva cancellare ogni speranza".
"Ai discendenti e alle genti di Stazzema, che rinnovano oggi il dolore della propria comunità per lo sterminio dei propri cari, va il sentimento commosso dell’intera Nazione".
"Una grande eredità morale è stata lasciata dai sopravvissuti".
"La Repubblica può qui riconoscere le sue radici. Quelle che, anche oggi, ci spingono a respingere le ragioni della guerra come strumento di risoluzione delle controversie".
"Il testimone della memoria e dell’impegno continuerà, come a Sant’Anna di Stazzema, a passare di mano in mano, per ricordarci che si tratta di crimini imprescrittibili, per accompagnarci sulla strada della civiltà e della pace, sconfiggendo chi fa crescere l’odio".
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