Attualità mercoledì 15 gennaio 2025 ore 19:00
Alberi fragili nella furia del vento, 6.421 cadute in un anno

Gli interventi dei vigili del fuoco per crolli di piante ad alto fusto o rami sono aumentati esponenzialmente, in particolare sulla costa ma non solo
TOSCANA — Nel solo giro di un anno, il 2023, i vigili del fuoco hanno effettuato 6.421 interventi per cadute di alberi o rami dovute alla furia del vento: si tratta del 23,4% in più rispetto all'anno precedente, con la provincia di Livorno che ha quasi raddoppiato il suo dato (+93%).
A dirlo è Coldiretti Toscana sulla base del report del corpo nazionale dei vigili del fuoco. Gli oltre 6.400 interventi per la caduta improvvisa di piante e rami del 2023 sono avvenuti nel corso di una sessantina di episodi di vento forte. Oltre all'aumento imponente in provincia di Livorno, ecco l'impennata in provincia di Lucca (+62%), Pisa (+55%), Arezzo (+33%), Pistoia (+30%) e Grosseto (+10,24%).
Le cifre arrivano all'indomani di giorni di allerta meteo proprio per rischio vento, con raffiche anche oltre i 100 chilometri orari a sferzare la Toscana e piante ad alto fusto piombate a terra come birilli un po' ovunque e la tragedia sfiorata del crollo di un albero su uno scuolabus a Rignano sull'Arno.
"Gli interventi di messa in sicurezza sono aumentati del 23,4% lo scorso anno, anche a causa della fragilità di un patrimonio arboreo messo sempre di più a dura prova dai cambiamenti climatici e dall’effetto tropicalizzazione. Fattori che debilitano le piante aumentano esponenzialmente il rischio di cadute improvvise soprattutto nelle città", è l'analisi di Coldiretti Toscana.
"Le piante sferzate dal vento – è il parere dell'associazione – cadono per la scelta di essenze sbagliate per il clima, il terreno o la posizione, ma anche per gli errori sulle dimensioni e sul rispetto delle distanze per un corretto sviluppo delle radici, sul quale pesa soprattutto la mancanza di manutenzione adeguata con potature eseguite senza la necessaria professionalità".
La tropicalizzazione del clima ha favorito inoltre la proliferazione di parassiti, spesso arrivati dall’estero. "E' importante il coinvolgimento e l’esperienza delle 2.596 aziende florovivaistiche regionali e di un settore leader a livello nazionale con una fatturato di 850 milioni di euro e 12 mila dipendenti", considera ancora Coldiretti rivendicando il ruolo degli addetti del settore.
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