Attualità mercoledì 26 marzo 2025 ore 08:30
La costa arretra, a rischio i delta fluviali

Arno, Serchio e Ombrone sono i fiumi toscani messi in pericolo dall'erosione costiera. Con loro il delta del Po. Arretramento fino a 6 metri l'anno
TOSCANA — La costa arretra e i delta fluviali sono a rischio. In Toscana le foci dell’Arno e del Serchio sono soggette ad un arretramento costante di 2-3 metri l’anno, mentre il delta dell’Ombrone registra una delle situazioni più critiche con tassi di erosione fino a 5-6 metri l’anno. Ad accendere i riflettori sul fenomeno è uno studio dell'università di Pisa e pubblicato sulla rivista “Estuarine, Coastal and Shelf Science”.
A condurre la ricerca sono stati la professoressa Monica Bini e il dottor Marco Luppichini del dipartimento di Scienze della Terra dell’ateneo pisano. Gli studiosi hanno analizzato i cambiamenti delle coste sabbiose italiane negli ultimi 40 anni, dal 1984 al 2024, con particolare attenzione ai delta fluviali.
Utilizzando un software che analizza immagini satellitari, Bini e Luppicchini hanno ricostruito l’evoluzione della costa italiana. Il risultato è che il 66% dei 40 principali fiumi italiani è soggetto all’erosione costiera, percentuale che sale 100% se si escludono le aree protette da difese artificiali.
"Alterato il ciclo idrologico"
“Il cambiamento climatico sta avendo un impatto significativo sull'evoluzione delle coste italiane", spiega Marco Luppichini. "In particolare - aggiunge - incidono la diminuzione delle precipitazioni e l’aumento degli eventi meteorologici estremi che alterano il ciclo idrologico e la capacità dei corsi d’acqua di trasportare sedimenti fino alla costa".
"A questo si aggiungono l’innalzamento del livello del mare, che contribuisce alla scomparsa di tratti di litorale, e l’incremento della temperatura delle acque superficiali del Mediterraneo - scende nel dettaglio Luppichini - che intensifica tempeste e mareggiate, accelerando il processo erosivo e riducendo la resilienza delle spiagge”.
Le aree più a rischio in Toscana e in Italia
Secondo lo studio, le aree più a rischio erosione sono il delta del Po, il Serchio, l’Arno, e l’Ombrone in Toscana e il delta del Sinni in Basilicata, tutte zone caratterizzate da un forte arretramento della linea di costa e da una significativa perdita di sedimenti dovuta a fattori climatici e antropici.
Quanto all'Ombrone, che registra la situazione più critica, la ridotta disponibilità di sedimenti, dovuta a modifiche antropiche lungo il corso del fiume, e l'aumento delle mareggiate rende la zona particolarmente fragile, mettendo a rischio gli ecosistemi del Parco della Maremma e le attività economiche legate al turismo e all’agricoltura.
“E’ chiara l’urgenza di adottare strategie sostenibili per gestire le coste, mitigare gli effetti dell’erosione e proteggere le aree più fragili – conclude Luppichini –. Grazie al nostro studio abbiamo realizzato un database omogeneo per l’intero territorio nazionale così da aiutare una possibile pianificazione degli interventi a difesa delle zone più a rischio, come i delta fluviali, veri e propri hotspot della crisi climatica in corso”.
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