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Attualità martedì 19 novembre 2024 ore 16:15
Il florovivaismo da record teme l'assalto dall'estero
Le oltre 3.000 aziende toscane producono un terzo dell'intero Pil agricolo regionale. Preoccupazione per l'impennata delle importazioni
TOSCANA — Il florovivaismo toscano inanella record a ripetizione, con oltre 3.000 aziende che producono un valore di 900 milioni di euro l'anno suppergiù con copertura di un terzo del Pil agricolo regionale. Ma c'è un 'ma', ed è rappresentato dagli arrivi di fiori stranieri che in Italia sono aumentati del 47%.
L'effetto, spiega Coldiretti Toscana in una nota, si deve soprattutto alle triangolazioni dall’Olanda che consentono l’arrivo su suolo nazionale di prodotti coltivati in paesi extracomunitari.
"Il fenomeno - afferma Coldiretti Toscana - minaccia i record del florovivaismo italiano (con oltre 3,2 miliardi di euro di fatturato) e toscano con oltre 3 mila aziende che producono un valore intorno ai 900 milioni di euro l’anno, un terzo circa dell’intero Pil agricolo regionale".
Il punto è stato fatto in occasione dell’assemblea nazionale dei fiori made in Italy che si è tenuta lo scorso fine settimana a Sanremo, organizzata in collaborazione con Assolfloro, Affi (Associazione floricoltori italiani), Comune di Sanremo, Myplant&Garden e Camere di Commercio Riviere di Liguria, alla presenza del presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini, assieme a Nada Forbici, presidente Assofloro, e Cristiano Genovali, presidente Affi.
"Il florovivaismo è un settore di eccellenza del Made in Italy che sta però vivendo un momento difficile a causa delle importazioni selvagge. Ma a incidere sui bilanci - si evidenzia - sono anche l’impennata dei costi di produzione legata alle tensioni internazionali, le pratiche commerciali sleali e gli effetti dei cambiamenti climatici".
La concorrenza sleale dall’estero con triangolazione olandese implica l'importazione di fiori da paesi extracomunitari da rivendere sul mercato comunitario: "Si tratta spesso di prodotti come le rose da Kenya o Colombia, che vengono coltivate grazie allo sfruttamento di minori e donne, oltre all’impiego di sostanze vietate in Europa da decenni. L’Olanda rappresenta il principale fornitore dell’Italia, con oltre i 2/3 del totale delle importazioni, e un incremento delle vendite del 55% in quantità nel 2023", è l’analisi della Coldiretti su dati Istat.
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