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Attualità venerdì 28 ottobre 2022 ore 11:50

Un toscano colpito da ictus ogni 45 minuti

ictus

Sono 11.000 i nuovi casi che si registrano ogni anno in Toscana, oltre la metà tra la popolazione di età inferiore ai 70 anni



TOSCANA — Un toscano colpito da ictus ogni 45 minuti, per un totale di 11.000 nuovi casi ogni anno il 63% dei quali riguarda popolazione con meno di 70 anni di età: sono i numeri forniti da ALICe Firenze e Rete Ictus Toscana, in occasione della Giornata Mondiale per l’Ictus, che ricorre domani sabato 29 Ottobre per sensibilizzare e informare su una patologia che oggi rappresenta la prima causa di disabilità nell’adulto, la seconda causa di demenza dopo la malattia di Alzheimer e la terza causa di morte

La patologia è grave, ad alta incidenza e prevalenza, ma è anche tra le più prevenibili e curabili. In Toscana i casi incidenti sono quasi raddoppiati negli ultimi 30 anni per effetto dell’invecchiamento della popolazione: erano circa 7.000 l'anno nel 1990 e sono diventati 11.000 l'anno nel 2020. In pratica si registra appunto un ictus ogni 45 minuti.

In fase acuta, sottolineano gli esperti, se tutti i pazienti con ictus acuto venissero ricoverati in una unità ospedaliera dedicata all’ictus (Stroke Unit), ogni anno in Toscana si eviterebbero tra gli 800 e i 1.400 morti o disabili gravi (con un risparmio valutabile in circa 15 milioni di euro l'anno) e 300-500 ricoveri in istituto (con un risparmio valutabile in 4,5-7,5 milioni di euro l'anno). 

"Questo - spiega una nota diffusa dall'Ordine dei medici di Firenze che fa il punto della situazione in Toscana - grazie ad un’assistenza multidisciplinare, qualificata ed esperta, in grado di ridurre la disabilità finale. Inoltre, l’applicazione sistematica degli interventi della fase iperacuta (che devono essere effettuati entro poche ore dall'insorgenza dei sintomi) che comprendono la fibrinolisi e la disostruzione delle arterie per via endovascolare, garantirebbe ad oltre il 60% dei pazienti il ritorno ad una vita normale".

L'analisi dei dati da parte degli esperti

“Stiamo assistendo – è il commento di Domenico Inzitari, presidente di ALICe Firenze e già professore ordinario dell’università di Firenze - ad un aumento dell’incidenza nei giovani: il 63% dei casi riguarda persone con meno di 70 anni. È il sintomo che l’ictus può colpire a qualsiasi età, non è più una prerogativa degli anziani". 

Alto il costo della patologia sul sistema sanitario: "In Italia, analogamente a quanto accade negli altri paesi industrializzati, le spese dirette (sanitarie) sommate alle spese indirette (perdita di produttività, necessità di assistenza) equivalgono allo 0,3% del Pil. Considerando che il Pil della Toscana è di circa 114 miliardi di euro, la spesa a carico del servizio sanitario regionale per l’ictus può essere valutata in circa 342 milioni di euro/anno", enumera Inzitari.

Molto si potrebbe ancora fare, dunque, in ottica preventiva. “Si è calcolato – commenta Marzia Baldereschi, ricercatore Cnr e membro della Rete Ictus Toscana - che nel mondo 1 persona su 4 avrà un ictus nel corso della propria vita, ma la prevenzione, basata sul controllo continuo ed aderente dei fattori di rischio modificabili (pressione alta, diabete, fumo, fibrillazione atriale, peso colesterolo elevati) può evitare fino all’85% dei casi”.

Secondo Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze, "promuovere una cultura ed una consapevolezza diffuse rispetto ad una patologia così ricorrente e penalizzante è fondamentale per contrastare e contenere la sua diffusione”.


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