Attualità mercoledì 14 maggio 2025 ore 08:00
Abbattere le liste d'attesa in sanità, c'è un piano

Per il 2025 sono stati stanziati 12 milioni per garantire l'offerta di prestazioni nel privato convenzionato: così la Regione fronteggia il bisogno
TOSCANA — Liste d'attesa in sanità: c'è un piano e prevede un investimento da 12 milioni di euro in offerta di prestazioni presso il privato convenzionato. Così la Regione Toscana fronteggia il bisogno di salute espresso dai cittadini, con le liste d'attesa che rimangono una priorità al centro dell’agenda della giunta regionale.
Per contenere i tempi di accesso alle prestazioni e migliorare la presa in carico dei pazienti, con una delibera approvata lunedì scorso la giunta regionale ha completato il quadro degli interventi.
A fine Marzo il governo regionale aveva già approvato un Piano da quasi 30 milioni di euro: 18 milioni destinati alla remunerazione della produttività aggiuntiva del personale e 11 milioni per prestazioni nel privato convenzionato. Sono del resto queste le uniche leve a disposizione previste dalla normativa nazionale.
Nel corso del 2024 erano stati destinati 20 milioni per l’offerta di prestazioni erogate dal privato convenzionato. Per arrivare agli stessi standard, la giunta ha previsto la possibilità di rimodulare le risorse destinate al privato convenzionato, per un valore di 12 milioni di euro, così da garantire il medesimo livello di offerta di prestazioni per i cittadini toscani al pari dello scorso anno.
Ecco perché: “Lo scorso anno – spiega l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini - il meccanismo era più flessibile nella pianificazione: le aziende sanitarie potevano utilizzare in deroga lo 0,4% del fondo sanitario per contenere le liste di attesa, indipendentemente dal farlo con la produttività aggiuntiva del personale o facendo ricorso al privato convenzionato. Una misura che il governo ha cancellato facendoci fare passi indietro e dimostrando una grande inadeguatezza”.
“Non ci siamo rassegnati – continua – abbiamo dovuto lavorare fino a Maggio per trovare soluzioni alternative che ci consentissero di arrivare ad un piano di contenimento che andiamo ora a completare”.
“Stiamo facendo i salti mortali - conclude l’assessore -. Chiaro è che aver avuto a disposizione la possibilità di utilizzare in modo flessibile una parte del fondo sanitario avrebbe fatto la differenza: era uno strumento che ci consentiva di programmare risorse ed attività, dando ritmo e continuità al sistema".
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