Attualità martedì 12 settembre 2023 ore 20:55
Vendemmia, un quinto di raccolto in meno fra clima pazzo e peronospora
In Toscana il 2023 segna un calo di produzione del 20%. Poco ma buono, perché la qualità è ottima. La situazione nel resto d'Italia
TOSCANA — Clima pazzo e peronospora, il fungo delle viti, hanno tagliato di un quinto il raccolto della vendemmia 2023, con un -20% per una produzione di vino e mosto complessiva stimata in 1.870.000 ettolitri rispetto ai 2.338 del 2022: i dati previsionali arrivano dall'osservatorio di Assoenologi, Ismea e Uiv che a livello nazionale stimano complessivamente una produzione di 44 milioni di ettolitri, -12% sul 2022.
La Toscana non è sola ad accusare la patologia fungina e le bizze del meteo. In Molise si attende una flessione di prodotto rispetto allo scorso anno addirittura del -45%, del -40% invece in Abruzzo.
Certo ci sono anche territori dove è atteso un incremento, e sono Lombardia (+15%), Valle d'Aosta (+10%), Liguria e Veneto (+5%), Trentino Alto Adige (+1,5%).
"Le abbondanti e frequenti precipitazioni primaverili hanno creato le condizioni favorevoli all’insorgere delle malattie della vite e soprattutto della Peronospora che non ha risparmiato molti vigneti specialmente del Centro-Sud. Le continue piogge, infatti, in molti casi hanno impedito di entrare in vigna per fare i trattamenti e in altri ne hanno vanificato gli effetti", spiegano gli esperti.
"A questo - prosegue il report di previsione vendemmiale - si aggiungano altre malattie come Oidio e Flavescenza Dorata, oltre a grandine e altri eventi climatici avversi durante l’estate e il quadro della situazione viticola si colora a tinte non certo brillanti per la produzione nel complesso, ma soprattutto per quelle biologiche".
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