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Arte mercoledì 09 dicembre 2015 ore 12:59

​Un'altra Monna Lisa sotto la Gioconda

Si infittisce il mistero intorno al quadro di Leonardo. Lo scienziato Cotte annuncia i risultati di nuove analisi. Ma il Louvre prende le distanze



LONDRA — La sagoma di un'altra Monna Lisa, con un pendente a perla e spilli nei capelli, sarebbe celata sotto il famoso dipinto di Leonardo Da Vinci, che si può ammirare al Louvre di Parigi. Ci sono ben tre diverse stesure nascoste di un disegno della gentildonna, che presenta numerose varianti rispetto all'enigmatico sorriso che inquieta da quasi 500 anni.

E l'ipotesi avanzata dallo scienziato francese Pascal Cotte, co-fondatore della società di ingegneria elettronica Lumiere Technology di Parigi, che nel 2004 ha avuto la possibilità di eseguire una serie di analisi non invasive sul dipinto, sperimentando una nuova tecnica chiamata Layer Amplification Method (Lam), come riferisce la Bbc, anticipando il documentario dal titolo “The Secrets of the Mona Lisa”. Cotte aggiunge che anche l'identificazione della Gioconda con Lisa Gherardini è sbagliata e che il nome dell'opera andrebbe dunque cambiato.

Il nuovo metodo "Funziona proiettando un fascio di luci intense sulla tela", ha spiegato lo studioso, che poi coi suoi collaboratori ha scattato foto ad alta risoluzione e le ha passate al setaccio. "In questo modo possiamo analizzare cosa esattamente c'è tra gli strati del dipinto, lo possiamo 'sbucciare' come fosse una cipolla", ha aggiunto il ricercatore.

Dietro la Gioconda ci sarebbe in effetti un'altra figura seduta. Non solo, secondo Cotte l'immagine intravista sotto la superficie ritrae un'altra donna, non Lisa Gherardini, moglie di un commerciante di seta fiorentino, Francesco del Giocondo. Secondo la versione più accreditata, invece, quella del grande pittore e storico dell'arte Giorgio Vasari, sarebbe stato quest'ultimo a commissionare il ritratto al maestro italiano: da qui il nome di Gioconda. E sarebbe dunque Lisa la protagonista del ritratto.

La teoria di Cotte è accolta del resto da pareri discordanti. Il Louvre, nonostante gli abbia concesso nel 2004 la possibilità di studiare il dipinto, non si scompone e fa sapere che Cotte "non fa parte del team scientifico" del museo. I critici di maggior fama accademica appaiono a loro volta divisi e non mancano gli scettici, come Martin Kemp, professore di storia dell'arte ad Oxford. 

"Non penso che ci siano diversi strati che rappresentano diversi ritratti. Lo vedo piuttosto come un continuo processo di evoluzione e sono assolutamente convinto che la Monna Lisa sia Lisa", taglia corto. Di tutt'altro avviso Andrew Graham-Dixon, volto noto della critica anche in tv e autore del documentario della Bbc, che parla di "straordinarie rivelazioni". "Non ho dubbi che questa sia una delle storie del secolo", aggiunge, dichiarandosi convinto che "dopo qualche riluttanza" il Louvre sarà alla fine costretto a cambiare il titolo del dipinto.  


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