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Cronaca martedì 07 settembre 2021 ore 19:40

Calci e pugni a un ragazzo cieco di 16 anni

foto di repertorio
foto di repertorio

Anche i due aggressori sono minorenni. Il giovane non vedente aveva preso le difese di un altro ragazzo preso di mira dai giovani bulli



AREZZO — Nei giorni in cui ricorre il primo anniversario della morte di Willy Duarte Monteiro, il ragazzo di 19 anni pestato a morte il 6 Settembre 2020 a Colleferro, in provincia di Roma, per aver difeso un amico aggredito per futili motivi da tre individui oggi sotto processo, un altro episodio di cieca violenza è avvenuto in Toscana, ad Arezzo. E questa volta tutti i protagonisti sono giovanissimi.

La notte del 3 Settembre scorso, due ragazzi di 17 e 16 anni hanno aggredito in un'area di sosta del capoluogo un giovane non vedente di 16 anni, procurandogli varie lesioni.

Il luogo dove è avvenuto il fatto è molto frequentato dagli adolescenti della città.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, verso mezzanotte un gruppo di minorenni ne ha avvicinato un altro di cui faceva parte anche il non vedente. Due giovani del primo gruppo hanno frugato nello zaino di un ragazzo dell'altra compagnia in cerca di sigarette e quando il giovane ha protestato, uno dei suoi amici, il ragazzo cieco, ha preso le sue difese. A quel punto i primi due hanno reagito prendendo a pugni e calci il giovane non vedente, procurandogli varie contusioni e rompendogli un dente. Poi sono corsi via. La loro fuga ha avuto breve durata.

Gli altri ragazzi della compagnia hanno chiamato il 112 e sul posto sono intervenute alcune volanti della polizia che si sono messe sulle tracce degli aggressori mentre il ragazzo malmenato veniva portato all'ospedale San Donato e affidato ai sanitari.

Grazie alle testimonianze degli altri giovani che avevano assistito al pestaggio, i due ricercati sono stati identificati e denunciati dalla polizia e questa mattina, su disposizione del Tribunale dei minori di Firenze, le loro abitazioni sono state perquisite e i loro telefoni cellulari posti sotto sequestro. Le indagini proseguono per portare alla luce eventuali altre aggressioni di cui potrebbe esserci traccia proprio in quei telefoni cellulari.


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