Questo sito contribuisce alla audience di 
Toscana Media News quotidiano online.
Percorso semplificato Aggiornato alle 19:30 METEO:FIRENZE10°20°  QuiNews.net
Toscana Media News - Giornale Online
martedì 19 marzo 2024

LEGGERE — il Blog di Roberto Cerri

Roberto Cerri

ROBERTO CERRI - Spunti ed opinioni del Direttore della Biblioteca Gronchi di Pontedera su libri, lettura, biblioteche, educazione permanente e su come tutte queste cose costituiscano una faccia importante dello sviluppo delle comunità.

Il teorema di Baricco e le biblioteche

di Roberto Cerri - martedì 07 aprile 2015 ore 19:50

Alessandro Baricco

A volte mi piacerebbe essere Baricco. Sì, lo scrittore. Soprattutto quando trova il coraggio di dire che la politica dovrebbe fare scelte precise anche in materia culturale e decidere cosa sostenere e cosa no. Dire con chiarezza, come ha fatto lui, i soldi ai teatri no, invece la scuola sì. Le proposte forti di Baricco ovviamente fanno gioire tutti quelli che lui sosterrebbe finanziariamente e fanno arrabbiare come bestie quelli che lo scrittore scaraventerebbe di sotto dalla torre. O meglio tutti quelli a cui lui direbbe di provare a volare con le proprie ali (ammesso che ce le abbiano).

Eh sì, mi piacerebbe essere Baricco e avere il suo coraggio. Invece, come Don Abbondio, io questo coraggio non ce l'ho. E se uno non ce l'ha, è difficile che lo trovi per strada. Ma è solo una questione di coraggio? E ho pensato ai tantissimi assessori alla cultura di questo paese (e un po' ne ho conosciuti nel corso delle mie attività). Così mi sono chiesto: come diavolo fanno questi poveri amministratori a seguire il sacrosanto ragionamento di Baricco? Come fanno a non sostenere un po' tutte le attività culturali presenti in un territorio? E se le sostengono tutte come fanno a trovare le risorse per realizzare attività di qualità? Come possono evitare di distribuire “a pioggia” i pochi spiccioli di cui dispongono?

Nell'epoca della vacche magrissime che stiamo attraversando ci vorrebbe un coraggio da leoni per sostenere solo le attività che davvero meritano. E la politica non è fatta solo di scelte razionali, ma anche consenso. Ma armonizzare la tutela del bene comune, con le scelte razionali, il risparmio delle risorse e il mantenimento del consenso equivarrebbe ad ottenere la quadratura del cerchio e forse persino la triangolazione del quadrato.

E' questo ciò che intendo per teorema di Baricco. Un modello perfetto. Condivisibile. Ma applicarlo tutti i giorni, avendo alla porta un'orda di questuanti della cultura e intorno ai palazzi comunali d'Italia il più grande patrimonio culturale del mondo, è una missione impossibile.

La realtà culturale italiana è il risultato pragmatico di questa situazione complicatissima.

Ma che c'entrano le biblioteche e la lettura col teorema di Baricco? E quale spazio occupano nel teorema?

Occupano uno “spazio” pragmatico e probabilistico. Le nostre biblioteche sono quello che riescono ad essere tenendo conto del caos in cui abitano. Ovvero: nelle aree del Paese dove c'è una buona tradizione di “lettura” si registrano ottimi servizi bibliotecari. Sempre in queste aree le buone pratiche si consolidano e se ogni cinque anni i cittadini eleggono un sindaco che crede nella lettura e nei libri, il quale a sua volta sceglie un bravo assessore alla cultura che trasforma questa sensibilità in decisioni efficaci e se gli amministratori trovano o mettono in squadra un bel gruppetto di validi bibliotecari, allora il gioco funziona e i servizi migliorano col passar del tempo.

Se invece la tradizione locale è scacia, se i cittadini eleggono sindaci e assessori che credono poco nelle biblioteche e nei libri, anche la città avrà servizi bibliotecari sofferenti, con scarsi lettori e poco sviluppo. Se poi si eleggono sindaci e assessori che di libri non ne leggono mai, i servizi bibliotecari andranno a ramengo e i livelli di lettura torneranno indietro di decenni. La storia, è noto, non procede in una sola direzione. I barbari, direbbe sempre il Grande Baricco, sono già dentro i confini e hanno occupato spazi importanti del Paese. Non solo fisici. Anche mentali.

L'Italia ha una struttura organizzativa a pelle di leopardo. I servizi di lettura dipendono dalle sensibilità locali. E il nostro è un paese di diversità e di difformità. Con zone forti e aree deboli.

E Baricco che c'azzecca con tutto questo?

C'entra perché oltre ad essere un fautore delle scelte razionali ed aver trovato il coraggio di dire chi finanziare e chi no, è un partigiano delle lettura, dei libri e delle biblioteche. Forse è un po' snob (e a volte, almeno per me, è anche leggermente incomprensibile). Ma è uno scrittore di cui tutti i sindaci e soprattutto i loro assessori alla cultura dovrebbero non solo tenere l'opera omnia sul comodino, ma leggerne ogni sera due o tre pagine, prima di addormentarsi. Perchè di sicuro Baricco è un biblioattivista ante litteram. Uno che nelle biblioteche ci crede e le sostiene, magari a scapito di altri servizi culturali. Uno che non ha paura di farsi mandare a quel paese da artisti, teatranti e cinematografari. Certo, essendo uno scrittore, potrebbe essere accusato di avere un conflitto di interessi. Ma ce ne fossero di questi conflitti. Ce ne fossero!

Roberto Cerri

Articoli dal Blog “Leggere” di Roberto Cerri