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MUSICA E DINTORNI — il Blog di Fausto Pirìto

Fausto Pirìto

FAUSTO PIRITO - Sulle strade del Pop (e non solo) con l'ex caporedattore di Tutto Musica & Spettacolo, già direttore artistico del contest Rock Targato Italia e garante del Festival della contaminazione BresciaMusicArt, ideatore e curatore del Tributo ad Augusto Daolio e del contest Soms Experience, autore dei libri “In viaggio con I Nomadi” e “Vasco in concerto”

Viaggio nel mondo delle giovani band toscane

di Fausto Pirìto - giovedì 06 aprile 2017 ore 08:00

La giovane musica toscana vista dal fotografo rock Pietro Gandolfo

Spice Girls vs Take That, All Saints vs Backstreet Boys, 5five vs Hanson... e chi più ne ha, più ne metta! Le teen-band e le loro “rivalità”, fin dagli Anni '90, sono sempre state prerogativa della scena musicale internazionale. Nel nostro Paese, solo rari e non eclatanti casi tipo I Ragazzi Italiani. Eppure...

Eppure, succede che qui in Toscana le band formate da giovanisssimi stanno spuntando come funghi. Lo dimostra la loro partecipazione alla miriade di piccoli e grandi contest sparsi in tutta la Regione. Il nostro “banco di prova”, negli ultimi tre anni, è stato ed è il “rock figthin' game” Soms Experience di Palaia, in provincia di Pisa, gemellato con Rock Targato Italia. Sul palco del Circolo del piccolo borgo medievale, infatti, sono passati e stanno passando gruppi di giovanissimi da tenere d'occhio. Così, ho pensato che per monitorare questo nuovo fenomeno non c'era di meglio da fare se non un bel viaggio nel mondo della musica giovane toscana.

Di volta in volta, vi parlerò di due band mettendole a confronto. Importante è sapere che tra questi ragazzi e ragazze c'è sicuramente una sana “rivalità artistica”, che però non è una “guerra all'ultimo sangue”, tanto più che i giovani musicisti di cui mi occuperò spesso provengono dallo stesso territorio, qualche volta sono amici d'infanzia, qualche volta si conoscono e si confrontano proprio al Circolo Soms Anno Zero scambiando le reciproche esperienze.

Per non privilegiare nessuna delle band, le foto di apertura di questi miei interventi saranno immagini emblematiche, opera del fotografo rock Pietro Gandolfo, che da sempre segue il Soms Experience e che potete trovare su Facebook (https://www.facebook.com/pisafotografo/) e, se volete, conoscere meglio attraverso il suo sito Internet ufficiale (www.pisafotografo.com).

Allora, partiamo! Protagonisti di questa prima puntata del nostro viaggio sono le All Broken 29 e i The Cat on the Bridge.

Da dove arriva e che cosa significa il vostro nome?

All Broken 29: «Inizialmente, avevamo fatto una lista di 50 nomi ipotetici; poi, rileggendoli, non ce ne piaceva nemmeno uno. Mischiandoli, siamo arrivate al nome All Broken che però era leggermente “vuoto”, quindi abbiamo pensato di aggiungere un numero. Il primo numero è stato il 26, ma non suonava molto bene insieme al nome. Quindi abbiamo ruotato il 6 e lo abbiamo fatto diventare un 9. All'inizio è stato un caso, poi ci siamo ricordate che la band si era formata proprio il 2/9! All Broken 29 (tutto rotto) significa “spaccare, lottare, sacrificarsi” e il 29 è un numero che tende al 30, numero tondo, perfetto. Noi però non vogliamo la perfezione, noi siamo “29” perché ci sarà sempre quell'1 da imparare che ci farà migliorare».

The Cat on the Bridge: «Perché in camera mia, dove registriamo i demo dei pezzi», dice Jacopo Cecchetti, «c'è un quadro con un gatto su un ponte».

Quando, come, dove e perché è nata la vostra band?

All Broken 29: «La nostra band si é formata il 2 settembre 2015. Eravamo a casa della attuale bassista, quando abbiamo deciso di creare un qualcosa di nuovo... qualcosa che portasse le nostre diverse passioni a un punto comune... volevamo condividere i nostri pensieri e mettere su un gruppo che ci facesse esprimere nel migliore dei modi... il problema era che solo una di noi, la chitarrista, sapeva suonare... insomma, abbiamo creato spudoratamente la band senza una cantante e con altre due persone che non avevano mai preso uno strumento in mano! Pazzesco!!!».

The Cat on the Bridge: «Febbraio 2013. Un nostro amico, che non suonava nessuno strumento, era cocciutamente intenzionato a formare una band: ci conosceva già... sia me, Jacopo D'Arpino, sia Jacopo Cecchetti. Insieme a lui ci ritrovammo un giorno nella sala adiacente al Teatro Era di Pontedera (sede della Filarmonica “Volere è Potere”) per tenere delle “audizioni”, alla ricerca di un chitarrista. Tra i tre che contattammo, era presente anche Pietro Viotti. Pietro ci piacque molto e diventò il nostro chitarrista. Dopo questa prima esperienza di trio elettrico, iniziammo a incontrarci sempre più spesso tra di noi musicisti, senza il quarto da cui era partito tutto, perché il suo interesse nel frattempo era svanito. Jacopo Cecchetti, intanto, tramite una sua conoscenza entrò in contatto con Giovanni Tosi. Ci accordammo per delle prove e rimanemmo convinti dalla new entry, nostro attuale cantante. Dunque, abbiamo formato il gruppo quasi per caso, spinti soltanto dalla semplice voglia di suonare insieme, avendo appurato di esserne capaci e soprattutto di trovarci bene come ensemble. Nell'arco di quattro anni, siamo migliorati nella composizione dei nostri brani e nel riadattare pezzi altrui per farne originali cover».

Chi fa parte della band?

All Broken 29: «Francesca Bagnoli: suona chitarra e pianoforte, nella band è solo chitarrista (16 anni); Zoe Ciulli: suona il pianoforte e l'ukulele, nella band è la cantante (14 anni); Aurora Morelli: bassista (16 anni); Rebecca Sardelli: batterista (16 anni)».

The Cat on the Bridge: «Siamo in 4: Jacopo Cecchetti alla batteria, 18 anni. Molto valido anche come chitarrista, all'occorrenza, co-fondatore della band e compositore di una buona parte dei nostri brani (“The Crying Sky”, ad esempio); Jacopo D'Arpino al basso e contrabbasso, 19 anni, occasionalmente unico corista del gruppo, co-fondatore della band, si occupa, ovviamente, delle linee di basso e, in particolare, della strutturazione dei brani e insieme con gli altri componenti ha ideato il nome del gruppo; Pietro Viotti alla chitarra elettrica, 18 anni, rinomato solista del gruppo, amante dell'effettistica, dalle sue idee sono nate buona parte dei nostri brani (“Miles Away”, ad esempio); Giovanni Tosi alla voce e al pianoforte, 19 anni, compositore di tutti brani della band, frontman e ottimo paroliere, autodidatta per quanto riguarda il canto e pianista grazie al padre, dal quale ha imparato».

Quali sono i vostri generi e personaggi musicali di riferimento?

All Broken 29: «Aurora: “Ho sempre ascoltato diversi generi musicali alternativi, partendo dalla tecno e arrivando alla musica italiana Anni 90, ma nell'ultimo periodo ci sono delle band molto popolari nella mia playlist musicale: Green Day, Linkin Park e anche singoli artisti come Ed Sheeran”. Francesca: “I generi musicali che preferisco sono pop-punk, punk-rock, alternative rock e metal. I miei principali artisti di riferimento sono 5 Seconds of Summer, Sum41, Green Day, Blink 182, Guns N' Roses, Ed Sheeran, All Time Low e My Chemical Romance”. Zoe: “Cerco la musica che emoziona, non quella che ti dà sensazioni temporanee, che dura un'estate come hit e poi svanisce. Ascolto tutto, partendo da Johnny Cash e gli Smiths a Lo Stato Sociale e i Twenty One Pilots. Ascolto anche musica pop-punk, punk-rock e metal”. Rebecca: “Ho sempre ascoltato soprattutto musica italiana, di tutti i generi. Marco Mengoni è il mio personaggio musicale di riferimento. Seguo molto Ed Sheeran e da circa un anno ho iniziato ad appassionarmi anche a generi diversi come il punk e quello dei Green Day».

The Cat on the Bridge: «Principalmente, la nostra musica è in stile hard rock Anni '80/'90, sebbene ognuno di noi derivi da background musicali vari ed eterogenei. Jacopo C. predilige il metal e ascolta haevy, progressive e symphonic e si rifà a figure come Mike Portnoy, Arien Van Weesenbeek e Jari Maenpaa; Jacopo D. è cresciuto con la musica blues, con il rock blues degli Anni '70 e guarda ad artisti di spicco della musica Anni '90. Trae ispirazione da band come Lynyrd Skynyrd, Led Zeppelin e Deep Purple e da personalità quali Michael Balzary a.k.a. Flea e Tim Commerford. Paradossalmente, i suoi generi preferiti sono l'Irish Folk in ogni sua sfumatura e la musica balcanica; Pietro è da sempre attento ascoltatore del blues, dell'hard rock e dell'alternative rock di tutte le epoche della musica contemporanea, dagli Anni '60 con Jimi Hendrix agli Anni '80 con The Edge e Slash, fino al più moderno Tom Morello degli Anni '90/2000; Giovanni, infine, è un artista eclettico: non ha un genere prediletto, spazia dal classic rock all'hip hop, dal jazz alla musica classica. Per i suoi testi, seppur in inglese, prende spunto dalla scena cantautorale italiana, in particolare dalla scuola genovese. Adora i Pink Floyd, in particolare quelli dei primi album con la formazione iniziale che comprendeva Syd Barrett. Ascolta anche molto hip hop e rap, specie quello di Madman, Salmo e Luchè».

Per i testi, che lingue usate e quali argomenti affrontate?

All Broken 29: «Scriviamo canzoni nei momenti più strani e inappropriati.. molte volte quando abbiamo voglia di sfogarci oppure quando siamo talmente tanto felici da voler trasmettere la nostra felicità anche al resto delle mondo! Usiamo principalmente l'inglese, ma nonostante questo abbiamo anche qualche singolo in italiano. I temi trattati nelle nostre canzoni vanno dai più semplici, come la descrizione di uno stato d'animo, ai più complessi, come l'omosessualità o il raggiungimento di obiettivi lontani».

The Cat on the Bridge: «Per i nostri testi utilizziamo l'inglese, ma questo non esclude che in futuro potremmo anche spaziare dal momento che Giovanni studia lingue e ha una buona padronanza di almeno tre idiomi. L'inglese, comuqnue, ci sembra un codice universale comprensibile da tutti o quasi. I nostri brani parlano del quotidiano, dei problemi che ognuno potrebbe avere o in cui potrebbe incappare. Qualche volta affrontiamo temi eccentrici, anche con una leggera venatura politica o sociale vista in modo divertente e fantasioso. Dipende tanto da chi nella band pensa alla canzone e come intende svilupparla, ovviamente con l'approvazione di tutti e quattro».

Avete già registrato demo, Ep, cd? Se sì, quali e quando?

All Broken 29: «Finora abbiamo registrato tre brani... ma ancora nulla di veramente concreto... stiamo lavorando sodo per poter arrivare a creare canzoni tutte nostre... speriamo al più presto! La prima incisione è stata quella di “Everything's Wrong” grazie a dei nostri amici che ci hanno aiutato e in seguito abbiamo lavorato su due singoli all'Elfland Studio per un progetto con Rock&Road».

The Cat on the Bridge: «Abbiamo registrato un demo per ogni nostro inedito, anche se con metodi molto semplici, registrando con un iMac a casa del nostro batterista. Al contrario, non abbiamo ancora all'attivo EP o album... Aspettiamo soltanto di trovare uno studio e soprattutto il denaro che in genere manca a dei quasi ventenni come noi, ancora studenti al liceo».

Avete qualcuno che vi segue nella produzione artistica o lavorate da soli come collettivo autogestito?

All Broken 29: «Quasi sempre siamo noi le autrici di tutto. Sicuramente i nostri genitori ci danno una grossa mano con i loro pareri, ma sopratutto ci sono altre band che hanno da insegnarci molto e che a volte ci aiutano con i loro consigli e le loro critiche... abbiamo tanti amici che tifano per noi e senza di loro sarebbe stato difficile arrivare fin qui... grazie a loro abbiamo potuto già realizzare qualche piccolo sogno... ma siamo solo all'inizio di un lungo percorso!».

The Cat on the Bridge: «Per quanto riguarda la produzione artistica, lavoriamo per conto nostro... qualcuno porta un'idea e la sviluppiamo tutti insieme, ognuno nel campo che gli compete. Vogliamo comunque ringraziare Paolo Cecchetti, padre di Jacopo, che lavora nel “backstage”: è lui che gestisce le comunicazioni e i social, è lui che trova un sacco di agganci e di ingaggi ed è un tipo molto intraprendente! Sicuramente, senza la sua caparbietà non avremmo avuto tutta questa notorietà al Soms e forse nemmeno saremmo mai venuti a conoscenza del contest stesso».

Potete riassumere la vostra attività live fino a oggi?

All Broken 29: «Abbiamo già fatto diverse date partendo dal febbraio 2016 e arrivando all'ultima tappa live, quella del 25 marzo scorso alla Semifinale di Soms Experience 2017... ma ci aspetta un'intensa attività da ora in poi...».

The Cat on the Bridge: «Tante jam session e piccole esibizioni tra Pontedera e zone limitrofe, senza mai avere un palco tutto per noi ma sempre condividendolo con altri artisti. La nostra intenzione, attualmente, è di organizzare concerti tutti nostri e di partecipare ad altri contest, dopo l'esperienza al Soms Experience».

Qualcuno dei membri del vostro gruppo ha collaborazioni/ progetti alternativi con altre band?

All Broken 29: «No!».

The Cat on the Bridge: «Sì, in particolare Jacopo Cecchetti milita in un'altra band, i Dreal, totalmente differente da noi Cat on the Bridge, visto che loro suonano un genere molto particolare: il symphonic metal. Anche Jacopo D'Arpino si esibisce con un'altra band, i Nemesi, con i quali propone principalmente hard rock Anni '70 e progressive rock».

Che cosa significa per voi la parola “successo”? Avete “un sogno nel cassetto”?

All Broken 29: «Di sogni nel cassetto ne abbiamo veramente tanti. Per primo c'è il desiderio di trasmettere al pubblico qualcosa di inaspettato e di stupendo... ci piacerebbe avere gente che ci sostenga e che ci dia la carica per andare sempre oltre! Sì, vorremmo avere successo! Perché è davvero bello vedere che la propria musica viene apprezzata e perché abbiamo tanta voglia di fare e di imparare cose nuove».

The Cat on the Bridge: “Il sogno coincide con il successo, solo che per noi la parola “successo” possiede un'accezione diversa dal solito: per noi, successo è trasformare la propria passione in lavoro e riuscire a vivere autonomamente con ciò che più ci piace, cioè la musica, senza sentire il bisogno di diventare le più grandi rock star del nuovo Millennio».

Progetti concreti a breve scadenza e per il futuro?

All Broken 29: «Presto parteciperemo a serate e concorsi e inoltre stiamo lavorando alla realizzazione di un videoclip per YouTube. Abbiamo tanti idee nella testa per il nostro futuro, ma prima di tutto vorremmo registrare un EP con sei brani inediti».

The Cat on the Bridge: «La cosa principale, per noi, è continuare a scrivere nuovi inediti: già due sono in cantiere e promettono bene sia per la musica sia per i testi. Inoltre, speriamo di iniziare a incidere i nostri brani e di organizzarli in un album. Ovviamente, anche suonare live il più possibile, magari anche in serate tutte nostre».

Idee chiare, speranze, forza di volontà, sogni e bisogni... dalla nostra intervista a specchio, traspare tutto questo e altro ancora... in bocca al lupo alle All Broken 29 e ai The Cat on the Bridge: il tempo è dalla vostra parte, come cantavano i Rolling Stones... Appuntamanto qui, per la prossima puntata del nostro viaggio... 

Buona Musica a tutti!

Fausto Pirìto

Sweet home Alabama - cover
The Crying Sky

Articoli dal Blog “Musica e dintorni” di Fausto Pirìto