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Attualità martedì 27 ottobre 2015 ore 18:00

Ciccia sana in Toscana

NICO GRONCHI, CONFESERCENTI, DIFENDE LA FIORENTINA

Tutte le associazioni di categoria sostengono la carne toscana e Confagricoltura lancia una campagna social contro l'allarmismo del pericolo carne



FIRENZE — L'Oms lancia l'allarme sulla pericolosità di carni rosse e insaccati e associazioni di categoria insorgono. Un hashatg, #cicciasanaintoscana, per la carne prodotta nella nostra Regione, contro ogni allarmismo: "Ci auguriamo che i consumatori, anche attraverso uno slogan scherzoso ma comunque chiaro, accolgano il nostro invito di rilanciare questo messaggio per il bene di tutti gli operatori del settore". "Bisogna bilanciare al meglio - conclude Confagricoltura - i possibili rischi del consumo che, per la carne rossa, sono solo ipotetici, con i benefici nutrizionali che sono indiscutibili. Intanto i danni economici che si stanno creando al settore sono enormi ed acuiscono le enormi difficoltà che già vivono le aziende del settore".

Sullo stesso tema sono intervenuti anche i macellai che fanno parte di Federcarni di Confcommercio Toscana, attraverso il presidente Alberto Rossi: "I macellai toscani escono anche stavolta a testa alta, e con loro tanti consumatori della nostra regione. Nelle nostre botteghe artigiane sui nostri banchi, non troverete prodotti conservati dubbi e nocivi, ma soltanto carni fresche provenienti da piccoli allevamenti locali".

Anche secondo il presidente di Federcarni, Alberto Rossi, questo allarmismo è fatto per creare scalpore: "Si generalizza passando dall’hot dog al prosciutto, dalle salsicce alle carni rosse lavorate, e i titoli attaccano anche la carne rossa in genere. Leggendo meglio si capisce che le carni incriminate in realtà sono soltanto quelle lavorate cotte a lunga conservazione: würstel, insaccati, salumi trattati con conservanti e prodotti chimici". 

"Nessuno tocchi la carne e la fiorentina a Firenze". Lo ha detto Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Firenze, a margine di una conferenza stampa sull'abusivismo commerciale. "Una dieta sana ed equilibrata che mette insieme molti elementi è la caratteristica italiana - ha sottolineato - non mi preoccupa il fatto che l'Oms abbia detto che la carne rossa rischia di far male. Basta un po' d'attenzione".

Secondo Coldiretti Toscana questi falsi allarmi mettono a rischio 10 mila posti di lavoro. A denunciarlo è Tulio Marcelli , Presidente Coldiretti Toscana, sottolineando che lo studio dell’Oms sul consumo della carne rossa sta creando una campagna allarmistica immotivata per quanto riguarda il nostro Paese, soprattutto se si considera che la qualità della carne italiana, dalla stalla allo scaffale , è diversa e migliore e che i cibi sotto accusa come hot dog e bacon non fanno parte della tradizione nostrana.

Sulla vicenda interviene anche Roberto Nocentini , Presidente Associazione Regionale Allevatori. Sono circa 4mila gli allevamenti che rischiano di avere ripercussioni negative in seguito all’allarmismo: “i nostri allevamenti sono sicuri e di conseguenza anche le nostre carni. Dalla nostra, in qualità di consumatori, abbiamo la fortuna di poter acquistare e consumare carne fresca proveniente da allevamenti dove l’alimentazione è naturale ed avviene ancora nei pascoli, come una volta".


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