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Attualità sabato 15 ottobre 2022 ore 19:15

Caro prezzi, 1 toscano su 3 riscopre gli avanzi

Toscani a caccia di segreti per risparmiare: dalle ricette senza gas ai piatti con ingredienti poveri, da riutilizzare usando frattaglie e rimanenze



FIRENZE — Più di un toscano su tre taglierà gli sprechi in cucina nei prossimi mesi adottando a casa soluzioni per salvare il cibo e recuperare quello che resta a tavola, una svolta spinta dall’inflazione e dai rincari di gas e bollette. Coldiretti Toscana ha stimato già al 35% il fronte dei risparmiatori di avanzi. 

Pietanze rifatte, frattaglie e rimanenze tornano utili e sorprendentemente commestibili, il risparmio si spinge fino ad usare quelle parti di cibo che solitamente finivano nella pattumiera.

Niente di nuovo, molti dei piatti più tradizionali hanno origine proprio dall’esigenza di non sprecare cibo. Per anni abbiamo letto, senza capirlo, "Come facevano i nonni al tempo della guerra"

L'analisi di Coldiretti su dati Coop sui comportamenti nei prossimi 6-12 mesi è stata diffusa in occasione della Giornata dell’alimentazione che si celebra il 16 Ottobre con tante iniziative anti spreco che si sono tenute questa mattina nei mercati di Pisa (Corte Sanac), Arezzo (via Mincio, 3/5), Aulla (Piazza della Vittoria), Pistoia (via dell’Annona), Grosseto (via Roccastrada) e Siena (via Paolo Frajese).

Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana "Coldiretti è impegnata da anni in un’opera di sensibilizzazione dei consumatori attraverso il progetto dei mercati di Campagna Amica per il contenimento degli sprechi con la più grande rete delle fattorie e dei mercati a chilometri zero che riduce le distanze ed i tempi di trasporto e garantisce maggiore freschezza e tempi più lunghi di conservazione degli alimenti”.

"Il carovita scatenato dalla crisi energetica e dalla guerra in Ucraina spinge dunque i cittadini ad adottare comportamenti responsabili per salvare i bilanci, anche se il problema dello spreco resta rilevante. Proprio per aiutare le famiglie ad adottare comportamenti responsabili i cuochi contadini nei mercati di Campagna Amica hanno elaborato una serie di consigli, attingendo alle numerose ricette anti spreco della tradizione contadina mostrando in diretta come organizzare e preparare un pasto completo a “spreco zero” ad alto tasso di risparmio per facilitare la vita quotidiana delle famiglie. Molti dei piatti più tradizionali hanno origine proprio dall’esigenza di non sprecare cibo. Si possono preparare delle ottime polpette recuperando della carne rimasta semplicemente aggiungendo uova, pane duro e formaggio; se avanza del pane, si può optare per la classica panzanella mettendo semplici ingredienti presenti in ogni casa, come pomodoro olio e sale per arrivare alla tradizionale ribollita che utilizza elementi poveri come fagiolo, cavoli, carote, zucchine, pomodori e bietole già cotte da unire al pane raffermo. Anche la frutta può rivivere se caramellata o diventare marmellata oppure macedonia.

La tradizione rurale insegna anche a usare come ingredienti quelle parti della preparazione dei cibi che solitamente si gettano

L’acqua della pasta, soprattutto se abbiamo cotto paste ripiene, è acqua arricchita dagli amidi e dalle proteine del grano. Si può dunque conservare in frigo per usarla come base per il brodo per risotti, carni, verdure in padella. L’acqua della bollitura delle verdure ha lo stesso utilizzo. 

Il brodo delle carni e dei pesci lessati è ricco delle proteine delle carni e del pesce. Vanno congelati e utilizzati per cotture successive o per piatti liquidi come le minestre. 

Un altro metodo per risparmiare è quello di fare attenzione all’uso delle stoviglie, ai tempi e alle modalità di cottura. Meglio, per esempio, usare pentole che consentono il risparmio di energia come quella a pressione o per cotture plurime (bollitura e vapore) e utilizzare il coperchio quando è possibile. Importante anche utilizzare il fornello adeguato alle dimensioni della pentola che si sta utilizzando e verificare che la fiamma del fornello sia di colore blu, che indica efficienza nella combustione. 

Ridurre la cottura dei cibi per gustare bocconi più croccanti, al dente, leggermente al sangue vuol dire ingerire cibi con un più alto contenuto di nutrienti, assaporarne gli aromi originari degli ingredienti e soprattutto masticare di più aiutando moltissimo la digestione. Per gli alimenti che, per sicurezza alimentare, è meglio servire ben cotti, come pollo e uova, preferire ricette che permettano cotture veloci. 

Quando si utilizza il forno si possono pianificare più infornate, cuocendo contemporaneamente più pietanze facendo attenzione ai vari gradi di cottura, oppure infornare di seguito piatti diversi sfruttando la temperatura già raggiunta dal forno. 

Ma è possibile risparmiare anche l’energia elettrica, magari scegliendo di scongelare i cibi togliendoli qualche ora prima dal congelatore invece di utilizzare il forno a microonde o usando per la preparazione dei cibi gli attrezzi manuali come frusta e cucchiai invece del frullino elettrico.

Nelle case italiane si gettano mediamente circa 67 kg di cibo all’anno per abitante. A guidare la classifica degli sprechi sono le abitazioni private dove si butta mediamente circa l’11% del cibo acquistato mentre mense e rivenditori ne gettano rispettivamente il 5% e il 2%. Un fenomeno che determina anche effetti dirompenti sull’economia, sulla sostenibilità e sul piano ambientale per l’impatto negativo sul dispendio energetico e sullo smaltimento dei rifiuti. Si stima, infatti, che le emissioni associate allo spreco alimentare rappresentino l’8-10% del totale dei gas serra.


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