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Attualità venerdì 14 ottobre 2022 ore 18:50

Ai fornelli con i trucchi salva bolletta

pentole

Imperativo eliminare gli sprechi di cibo senza gettarlo e con ricette furbe, ma anche cuocere le pietanze risparmiando gas è possibile



FIRENZE — Primo: eliminare gli sprechi di cibo evitando di gettarlo come accade per l'11% degli alimenti acquistati dalle famiglie, magari usandolo in ricette furbe. Assolto a questo imperativo però è possibile non rinunciare a pietanze cotte risparmiando comunque sulla quantità di gas utilizzato. 

Sono tanti i trucchi salva bolletta che arrivano da più parti con suggerimenti i più vari. Coldiretti Toscana ad esempio riporta in auge la ribollita in chiave sostenibile, così come le molte ricette della tradizione toscana salva cibo. 

Coi primi freddi via a ribollite certo, ma anche a pappa al pomodoro, minestroni e tutto quanto fa comfort food con vari vantaggi: utilizzo di pane raffermo, di scampoli di verdure o altri cibi magari rimasti in frigo in quantità minime, modesto utilizzo del gas se si spegne il fornello una volta raggiunta la temperatura efficace per la cottura lasciando poi che questa si completi senza fiamma ben calzando il coperchio sulla pentola per preservare il calore.

Questa è la stessa tecnica della pasta cotta a fuoco spento: dopo i primi stupori è ormai un must e, suggerita dal premio Nobel Giorgio Parisi, è divenuta virale non solo sui social ma anche nelle case. Si porta l'acqua a bollore, si butta la pasta, la si tiene in cottura a fiamma accesa per 3 minuti e poi si spegne il fornello lasciando che continui a cuocere. Basta anche in questo caso utilizzare il coperchio e calcolare un paio di minuti in più rispetto a quelli consigliati sulla confezione.

Il metodo è agilmente estendibile a molti altri cibi: dalla cottura di minestre e zuppe alle patate lesse, dal riso ai legumi avviare la cottura a fuoco acceso spegnendolo appena raggiunta la temperatura efficace consente di tagliare del 60% minimo il gas utilizzato, o l'energia elettrica in caso di piani a induzione.

Gioca invece sulle quantità un altro suggerimento che arriva di nuovo da Coldiretti Toscana: realizzare un pasto completo con lo stesso alimento base. "Cuocere 100 grami di riso o cuocerne 300 grammi - si osserva dall'associazione degli agricoltori - comporta lo stesso tempo e utilizzo di energia ma consente di fare un menù completo". Non necessariamente poi gli alimenti vanno consumati tutti assieme, ma si possono congelare o conservare in frigo che tanto resta acceso a prescindere.

Ancora, da Slow Food Toscana arriva il recupero della cassa di cottura per cucinare a fornelli spenti: in estrema sintesi è una sorta di evoluzione della cottura a fornello spento, solo che in questo caso la pentola portata a bollore viene collocata in un contenitore in legno o feltro e riempito con materiali in grado di mantenere calore. Ecco perché si chiama cassa o cassetta di cottura. 

Così si spreca il cibo

Complice il caro vita scatenato dalla crisi energetica e dalla guerra in Ucraina sono sempre di più i toscani in cerca di pratiche responsabili per salvare i bilanci familiari, ma il problema dello spreco resta rilevante. Nelle case toscane e italiane infatti si gettano mediamente ogni anno, secondo un’analisi Coldiretti su dati Onu, circa 67 chili di cibo all’anno per abitante, meglio degli sceicchi dell’Arabia Saudita con 105 chili di prodotti alimentari che finiscono nella spazzatura, davanti all'Australia con 102 chili e al Messico con 94 chili.

I più virtuosi sono russi (appena 33 chili di cibo buttato), sudafricani (40 chili) e indiani (50 chili). Ma se si considerano solo le nazioni dell’Unione europea, illustra Coldiretti, emerge che i cittadini del Belpaese sono più responsabili dei cugini francesi che in un anno gettano alimentari per 85 chili a testa e tedeschi (75 chili) mentre gli inglesi appena usciti dall'Ue sono a quota 77 chili.

A guidare la classifica degli sprechi sono le abitazioni private: qui si butta mediamente circa l’11% del cibo acquistato, mentre mense e rivenditori ne gettano rispettivamente il 5% e il 2%. Il fenomeno si ripercuote sull’economia, sulla sostenibilità e sul piano ambientale per l’impatto negativo sul dispendio energetico e sullo smaltimento dei rifiuti. Si stima, infatti, che le emissioni associate allo spreco alimentare rappresentino l’8-10% del totale dei gas serra.

Nei mercati di Coldiretti e Campagna Amica in questo periodo si moltiplicano le iniziative con tanto di showcooking tutte orientate al risparmio energetico tra Pisa, Arezzo, Aulla, Pistoia e Grosseto, messe in campo anche in occasione della Giornata mondiale dell'alimentazione che ricorre il 16 Ottobre con la presenza di cuochi contadini.


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