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Attualità sabato 02 maggio 2020 ore 19:30

Comuni di confine, i sindaci chiedono la deroga per gli spostamenti

Anci Toscana ed Emilia Romagna hanno chiesto al governo di autorizzare chi abita sul confine a spostarsi fra le due regioni, anche per le seconde case



FIRENZE — Autorizzare gli spostamenti tra Regioni diverse, seconde case comprese, ai cittadini che abitano nei territori montani e di confine: è l'appello rivolto dai sindaci di Toscana ed Emilia Romagna al governo attraverso l'Associazione nazionale dei Comuni italiani. Un'esigenza molto sentita dalla popolazione che ha già avviato petizioni e raccolte di firme.

Tra i sindaci toscani firmatari dell'appello troviamo Giovanni Moraganti (Vernio), Tommaso Triberti (Marradi), Primo Bosi (Vaiano), Emanuele Piani (San Godenzo), Gugliemo Bongiorno (Cantagallo), Giampaolo Buti (Firenzuola), Philip Moschetti (Palazzuolo sul Senio).

"I nostri Comuni risultano collocati in area interna, montana e di confine e già questo evidenzia la difficoltà di offrire servizi adeguati alle persone che qui hanno deciso, nonostante tutto, di continuare a vivere e ad operare - scrivono i sindaci - Queste tre caratteristiche porteranno inevitabilmente ad un impatto forte dell'emergenza coronavirus, certamente non assimilabile a quello di aree dove è più agevole la vita. Per questo avanziamo alcune riflessioni, per noi di fondamentale importanza".

Nella nota i sindaci fanno rilevare che nei Comuni di confine ci sono relazioni familiari anche strette a cavallo fra le due regioni, congiunti e affetti stabili che vivono a pochi chilometri di distanza gli uni dagli altri ma che dal 4 Maggio non potranno comunque incontrarsi per il problema del confine regionale.  

"Si rischia di creare nel giro di pochi chilometri cittadini di serie A e cittadini di serie B - spiegano i sindaci - Sarebbe perciò auspicabile la possibilità di consentire, per tali casi particolari e comprovati, gli spostamenti interregionali, magari anche limitatamente al Comune immediatamente confinante dell'altra regione". 

Per quanto riguarda invece la questione seconde case, secondo i sindaci, nonostante l’enorme sforzo messo in campo dalle Polizie Municipali e dalle forze dell’ordine, con l’arrivo della bella stagione "sarà impossibile intercettare tutti gli spostamenti non consentiti" ed in particolare quelli verso le seconde case di proprietà, dove alcuni cittadini hanno anche  la residenza anagrafica. 

"E allora sarebbe forse opportuno studiare delle regole che, fermo restando il principio fondamentale e inderogabile della tutela della salute di tutti i cittadini residenti e no, consentano di rendere possibili e regolari questi spostamenti - spiegano i primi cittadini - Si potrebbe, per esempio, prevedere che lo spostamento sia di ragionevole durata, tale da garantire una lunga permanenza in loco. Lo spostamento potrebbe essere accompagnato da una dichiarazione formale da inviare al Comune di destinazione, in modo che si possa avere il controllo delle presenze sul territorio. Nei nostri territori molti cittadini, originari di queste montagne, si trasferiscono per passare l’intero periodo estivo".

"Siamo profondamente convinti che i nostri territori, anche per la scarsa densità di popolazione, abbiano tutte le caratteristiche per consentire una migliore condizione di sicurezza sanitaria rispetto agli agglomerati urbani - concludono i sindaci - Ma siamo altrettanto convinti che i provvedimenti che sono costruiti per rispondere a livello nazionale abbiano la necessità di essere 'affinati' territorio per territorio. Per questo chiediamo che a livello nazionale siano prese in considerazione le problematiche dei Comuni montani e rafforzata l’attenzione e il sostegno verso le aree interne e di confine, consentendo a noi amministratori di poter disporre di tutti gli strumenti per agevolare la vita nei nostri Comuni, ivi compresa la possibilità di sperimentare nuovi metodi di convivenza con il Covid-19, a partire dai servizi primari che nei nostri territori hanno caratteristiche completamente diverse rispetto alle grandi città".


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