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Attualità martedì 18 giugno 2019 ore 11:30
L'addio al maestro Franco Zeffirelli
Il feretro di Franco Zeffirelli è arrivato nel Duomo di Firenze per l'ultimo saluto. Un lungo applauso ha accompagnato la bara fino all'altare
FIRENZE — Una processione di persone da Palazzo Vecchio fino al Duomo di Firenze ha salutato il regista fiorentino Franco Zeffirelli. Un lungo applauso ha accompagnato l'uscita del feretro dalla camera ardente, aperta ieri a Palazzo Vecchio. Poi baci, inchini, davanti al feretro. ricoperto di rose bianche.
Nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore tantissime le persone accorse per dare un ultimo addio al Maestro. Anche qui tanta commozione e un lungo applauso ha accompagnato la bara fino sotto l'altare del Duomo mentre l'Ave Maria di Schubert risuona tra le maestose arcate, intonata e suonata dalla Cappella Musicale della Cattedrale di Firenze, diretta dal maestro Michele Manganelli, e dall'Orchestra del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
Accanto al feretro i figli, la famiglia, il sindaco di Firenze Dario Nardella, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, l'ex presidente della Regione Lazio Renata Polverini, la senatrice Rosa Maria di Giorgi, il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, Giancarlo Antognoni, Gianni Letta, il ministro ai Beni culturali Alberto Bonisoli, le gemelle Alice ed Ellen Kessler. A celebrare le esequie il cardinale arcivescovo Giuseppe Betori. L'alto prelato e il regista si conoscevano da tempo.
"L’uomo vive fatalmente la morte come una lacerazione, una ingiustizia che si abbatte sulla sua aspirazione profonda a conservare intatto il bene della vita. Ne era ben consapevole il maestro Zeffirelli, quando in una recente intervista confessava: «Ho paura di morire. Sono credente e prego molto, ma quando in giardino mi guardo intorno, dico ai miei figli: pensate, prima o poi non potrò più godere di questa meraviglia, non vedrò più questa bellezza». Non sono parole di una fede debole, al contrario". Questo l'inizio dell'omelia del cardinale Giuseppe Betori durante le esequie di Zefferelli.
"Franco Zeffirelli è stato un protagonista universale" dell'arte e "della missione che le è affidata". Ha affermato Betori nell'omelia. "La vita che Franco Zeffirelli porta con sé davanti al Signore - ha detto Betori - è quella di un uomo di cultura, di un artista. Nell'espressione culturale e artistica la Chiesa riconosce una modalità alta della vocazione dell'uomo alla trascendenza e quindi un'esperienza che si intreccia con il cammino della fede".
Poi un ricordo del maestro: "Ognuno ha i suoi ricordi: uno lo ha anche chi vi parla, che non può dimenticare che il giorno in cui giunse vescovo in questa città trovò Franco Zeffirelli ad accoglierlo ai piedi dell'immagine di Maria cara a tutti i fiorentini, quella della Ss.ma Annunziata". "So che nel giorno del mio ingresso - ha proseguito Betori - egli volle a tutti i costi avere la possibilità di dirmi benvenuto in questa sua città che stava per diventare anche la mia, e questo avvenne sotto lo sguardo di Maria, immagine di quella maternità che a lui era stata troppo presto negata".
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