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Attualità venerdì 10 febbraio 2017 ore 14:20

"Pd usa il dramma povertà per ripicche di partito"

Lo ha dichiarato il consigliere regionale M5S Giannarelli chiedendo di portare subito in aula la proposta del suo gruppo sul reddito di cittadinanza



FIRENZE — La risoluzione messa a punto dal gruppo Pd in Consiglio regionale per istituire il reddito di solidarietà attiva ha scatenato la reazione del Movimento 5 Stelle.

“Il Partito Democratico ha superato ogni limite: usa la povertà per regolare ripicche interne - scrive il consigliere Giacomo Giannarelli in una nota -  155mila famiglie toscane vivono sotto la soglia di povertà relativa e loro presentano un atto che rinvia a presidente della Regione Rossi il compito di trovare fondi per un ipotetico reddito di solidarietà attiva. Giocano con le parole e col dramma dei cittadini quando c’è già la nostra proposta di legge sul reddito di cittadinanza con coperture certificate che attende di essere discussa. Loro usano verbi al futuro come faremo, noi esigiamo il presente: la nostra proposta risolve un’emergenza e dev’essere calendarizzata nel prossimo Consiglio Regionale”.

“Gli esponenti Pd continuano a trattare la povertà parlando di marginalità e inclusione, riferendosi ad un’idea più simile al clochard che al giovane neolaureato precario - prosegue Giannarelli - Forse ignorano che i dati Istat e Ocse raccontano altro: la povertà affligge e affliggerà soprattutto i giovani. Altro che solidarietà e pietismo, qui dobbiamo restituire la dignità della cittadinanza alle nuove generazioni, associando un sostegno finanziario al collocamento lavorativo".

“Mentre noi abbiamo risposto a tutto questo con una proposta di legge validata dagli uffici - che sono cinque volte più numerosi di noi - presentano una banale risoluzione per iniziare a parlare del tema. Viene da dire che non sanno nemmeno copiare la legge dei loro colleghi dell’Emilia Romagna - scrive ancora Giannarelli - Sarà forse per paura di stimolare qualche paragone? Perché almeno gli emiliani due anni fa si sono tagliati lo stipendio, avvicinandosi al trattamento Cinque Stelle, mentre qui ogni proposta in quella direzione viene bocciata dal Pd e a ruota gli altri partiti”.


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