La siccità compromette una mimosa su tre

La produzione del fiore tipico dell'8 Marzo è stata ridotta di almeno in 30%. La pianta introdotta in Europa nel 1820. Come mantenere i fiori in vaso

FIRENZE — Siccità e alte temperature attentano alle mimose, con un taglio di produzione di almeno il 30%, più o meno una mimosa su tre, e anticipo di fioriture per via del caldo con conseguente aumento dei prezzi spinto dall'impiego di energia per conservare le raccolte nei frigo: è quanto fa sapere Coldiretti Toscana alla vigilia dell'8 Marzo, di cui la mimosa è il simbolo.

Introdotta in Europa nel 1820, la mimosa in Italia ha trovato condizioni ottimali di coltivazione e clima, divenendo dal 1946 fiore 'testimonial' della Festa della Donna. Ma nell’ultimo anno il clima mutato all'insegna del riscaldamento e dell'assenza di pioggia ha tagliato la raccolta come mai avvenuto a memoria dei florovivaisti.

Il 2022 è stato l’anno più caldo mai registrato prima, afferma l'associazione degli agricoltori, con temperatura media superiore di quasi un grado (+0,98°) e il 30% di precipitazioni in meno rispetto alla media storica del periodo 1991-2020, secondo le elaborazioni Coldiretti sulla banca dati Isac Cnr che evidenziano come la stessa anomalia si vada confermando anche nei primi mesi di quest’anno.

La scarsità di mimose nel 2023 ha quindi fatto aumentare le quotazioni: i prezzi vanno dai 5 ai 10 euro per i rametti più piccoli, per salire fino ai 20 euro e oltre per i mazzi più grandi o per le piante in vaso. La situazione che sta attirando i ladri di fiori tanto che si moltiplicano le segnalazioni di furti e tentati furti nelle aree di coltivazione ed esplode il mercato nero dei venditori abusivi.

Non solo, però, perché l'aumento dei prezzi spinge anche i consumatori verso i nuovi fiori di tendenza come l’anemone, il ranuncolo, il tulipano ma anche la violaciocca e il garofano, preferiti nelle colorazioni viola, rosso e blu e prodotti principalmente dalle 2.596 aziende florovivaistiche della regione.

La mimosa: curiosità e cura

Oltre a essere il simbolo della presenza femminile nel mondo, la mimosa esprime anche attenzione all’ambiente: la sua coltivazione è infatti realizzata in Italia con tecniche eco-compatibili soprattutto nei tipici terrazzamenti che si affacciano sul mare, altrimenti destinati a degrado e abbandono.

Le varietà più diffuse, illustra Coldiretti, sono la Floribunda e la Gaulois che è più rigogliosa. Le foglie di mimosa, composte da tante foglioline verde chiaro, in caso di pericolo (per esempio se vengono sfiorate o la temperatura supera i 20 gradi) si ritraggono. E' per questa particolare reazione che ha preso il nome scientifico “mimus”, dal latino attore mimico.

Per conservare al meglio i rametti di mimosa con i loro fiori gialli gli esperti dell'associazione consigliano di tagliare quanto prima gli steli che devono rimanere per due ore in acqua pulita e inacidita con due gocce di limone. Vanno quindi collocati in penombra e mantenuti in ambiente fresco e umido perché la mimosa rilascia molta acqua attraverso la traspirazione, e bisogna evitare che la perdita di liquidi faccia seccare rapidamente il fiore.

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