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Attualità martedì 14 ottobre 2025 ore 16:30

Studiosi toscani per catalogare meteoriti

Un frammento del meteorite Seymchan conservato al Museo di Storia Naturale “La Specola” dell’Università di Firenze

L'università di Firenze guida la prima campagna nazionale di catalogazione: interesserà oltre 2000 reperti conservati in musei e istituti di ricerca



FIRENZE — Sarà l'università di Firenze a guidare la prima campagna nazionale di catalogazione delle meteoriti conservate in musei e istituti di ricerca italiani.

 L’Ateneo fiorentino classificherà oltre duemila campioni nell’ambito del progetto “Space It Up!”, coordinato dal Politecnico di Torino e finanziato dall'Agenzia Spaziale Italiana e dal Ministero dell’Università e della Ricerca

Utilizzando la normativa Bnpl (Beni Naturalistici - Planetologia) e lo strumento catalografico  adottato dal Ministero della Cultura, l'ateneo supervisionerà la catalogazione dal punto di vista scientifico e gestionale, di oltre 2000 campioni, compresi quelli facenti parte delle collezioni Unifi.

Iniziata in questi giorni, la catalogazione proseguirà fino al gennaio 2028

Le schede catalografiche confluiranno nel Catalogo generale dei beni culturali italiani, il database ufficiale gestito dal Ministero della Cultura, e saranno visibili e liberamente consultabili online, nonché fruibili internazionalmente grazie a una struttura dati compatibile con le banche dati delle istituzioni estere.

“È una novità assoluta per il nostro Paese – spiega Giovanni Pratesi, coordinatore scientifico della campagna e delegato Unifi per Space it Up! –. Si tratta di un progetto che coinvolge università, enti di ricerca e ministeri, con l’obiettivo di censire in modo sistematico un patrimonio finora sfuggito ai precedenti tentativi di catalogazione”.

Oltre a dati scientifici (composizione chimica e mineralogica, caratteristiche fisiche) e di natura storica e collezionistica (legati al contesto ambientale e culturale) saranno acquisite immagini ad alta definizione e realizzati modelli tridimensionali ottenuti con tomografia a raggi X e scansione a luce strutturata. Queste tecnologie sono disponibili presso il Centro di Servizi di Microscopia Elettronica e Microanalisi (Mema), il Centro di Servizi di Cristallografia Strutturale (Crist) e i laboratori del Dipartimento di Scienze della Terra. Queste informazioni consentiranno di realizzare le schede catalografiche più avanzate oggi esistenti per questa tipologia di beni.

La campagna prevede anche la realizzazione di un corredo fotografico e digitale di livello internazionale, con immagini ottenute grazie alla tecnologia d’avanguardia in dotazione all’Ateneo: un microscopio elettronico a scansione a emissione di campo ottimizzato per lo studio di materiali extraterrestri e recentemente acquisito con fondi del progetto Space It Up!

“L’iniziativa – aggiunge Pratesi – mira a colmare una significativa lacuna nella conoscenza del patrimonio geo-scientifico italiano, rendendo finalmente disponibile un quadro chiaro della consistenza e delle caratteristiche del materiale extraterrestre presente nel nostro Paese. La campagna fornirà informazioni non presenti neppure nei database delle istituzioni di ricerca mondiali più prestigiose. Non è solo un’operazione di censimento ma un passo decisivo per la valorizzazione del patrimonio meteoritico italiano in grado di accrescere le nostre conoscenze sugli altri corpi del sistema solare e su possibili habitat extraterrestri, in vista di future missioni spaziali. Inoltre, permetterà di organizzare nuove opportunità di divulgazione, proponendo importanti spunti per le attività di Terza Missione”.


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