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Attualità lunedì 04 novembre 2024 ore 18:36

Gli occhi della Toscana oltre i confini del cosmo

Il telescopio impiegato nell'osservazione del quasar
Foto di: virtualtelescope.eu

Osservazione da record per il Virtual Telescope Project: un quasar nella costellazione di Andromeda la cui luce ha viaggiato per 12.9 miliardi di anni



MANCIANO — Osservazione da guinness per il Virtual Telescope Project di Manciano. Il team del progetto, ideato e diretto dall’astrofisico Gianluca Masi, ha compiuto un'altra impresa: quella di osservare un quasar oltre le lunghezze d'onda del visibile, un nucleo galattico attivo estremamente luminoso il cui “motore” è un buco nero supermassiccio.

"Mai prima d’ora al mondo - si legge sul sito web del progetto- un telescopio di meno di 180 centimetri di diametro aveva scrutato così lontano nello spazio e nel tempo: lo sguardo sull’Universo più profondo di sempre mai ottenuto dal territorio italiano".

Protagonista di questa osservazione da record il quasar PSO J006.1240+39.2219, nella costellazione di Andromeda.

Lo scorso aprile il team del progetto aveva diffuso un altro risultato straordinario: l’osservazione del quasar SDSS J114816.64+525150.3, il più lontano rilevabile alle lunghezze d’onda della radiazione visibile. Adesso la nuova impresa che spinge ancora più lontano lo sguardo del Virtual Telescope Project, con l'osservazione di un quasar ancora più distante.

"La luce di questo oggetto celeste - spiega l'astrofisico Masi- ha viaggiato per 12.9 miliardi di anni prima di arrivare a noi, partendo quando l’universo aveva solo 800 milioni di anni, contro i 13.7 miliardi di oggi. PSO J006.1240+39.2219 si trova così lontano nel tempo che, all’epoca, l’Universo viveva l’“Era della Reionizazione”, tra 150 milioni e un miliardo di anni dopo il Big Bang, dovuta all’energia irradiata dalle prime stelle e galassie formatesi in quel Cosmo primordiale".


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