Attualità martedì 24 giugno 2025 ore 17:50
Allenare il cuore dei bambini cantando in coro

Le tecniche del canto come strumenti di training respiratorio e neuropsichico. Il progetto di Monasterio dedicato ai bambini con patologie croniche
CASTELNUOVO VAL DI CECINA — Dosare la voce, gestire il respiro, creare un senso di comunità. Cuore e mente si allenano anche cantando in coro e proprio da questo principio ha preso vita il progetto promosso da Monasterio e dedicato ai bambini con patologie croniche e, in particolare, cardiache, che impiega le tecniche del canto come strumenti di training respiratorio e neuropsichico.
A tenere le lezioni di canto, alle quali hanno partecipato bambini provenienti dall’Ospedale del Cuore e dall’Irccs Fondazione Stella Maris, sono stati i maestri Paolo Biancalana, Elia Orlando e Angelica Ditaranto.
L’iniziativa, sostenuta dalla Fondazione Luigi Donato, Feniarco e Legamicorali, è stata realizzata in collaborazione con Aicca (Associazione Italiana Cardiopatici Congeniti Adulti), l’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino, l’Associazione Il Poggio Ets, Fondazione Science & Music, l’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR, si svolge da marzo a giugno con incontri settimanali presso l’Ospedale del Cuore di Massa e laboratori presso l’Accademia del Maggio a Firenze.
La seconda edizione del progetto si è chiusa domenica scorsa nella sede dell’Associazione Il Poggio Science and Music di Montecastelli Pisano, nel comune di Castelnuovo Val di Cecina, con un concerto finale in cui i giovani partecipanti si sono esibiti insieme ai Piccoli Cantori dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino.
Tra i presenti Federico Gelli, Direttore Sanità Welfare e Coesione Sociale Regione Toscana, e Fabio Recchia, Direttore dell'Istituto di Fisiologia Clinica Cnr.
“Per noi è motivo di grande gioia - afferma Luciano Ciucci, Direttore Generale di Monasterio - sostenere il progetto Cantando nella sua seconda edizione. Si tratta di un’iniziativa preziosa che conferma il nostro impegno quotidiano per la massima umanizzazione delle cure e l’inclusione: partecipare al progetto significa per i nostri piccoli pazienti avere una preziosa occasione di socializzazione e condivisione di esperienze. Quest’anno il progetto si è esteso coinvolgendo molti nuovi sostenitori che hanno creduto, come noi, nel potere terapeutico del canto. Celebrarne una nuova edizione è, per questo, un orgoglio e non posso che ringraziare chi l’ha reso possibile, partendo dai dottori Pierluigi Festa e Lamia Ait Ali e rivolgendomi a tutti i bambini che hanno partecipato con eccezionale entusiasmo”.
“Vado molto fiero di questo progetto - aggiunge Federico Gelli - non solo perché questo luogo stupendo in cui si tiene il concerto finale, Montecastelli, è il mio paese d’origine; ma anche perché è una testimonianza di come le istituzioni, le associazioni e i vari enti del territorio possano collaborare in maniera virtuosa per migliorare la qualità di vita delle persone e, in questo caso, dei bambini con cardiopatia congenita".
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