Attualità sabato 22 marzo 2025 ore 18:40
Minorenni in povertà, il dato in aumento in Toscana

Il rapporto dal gruppo di lavoro sulla Convenzione dei diritti su infanzia e adolescenza testimonia però una vasta copertura di servizi socioeducativi
TOSCANA — Sempre meno giovanissimi e sempre più a rischio. È questo il quadro delineato dalla terza edizione del rapporto "I diritti dell'infanzia e dell'adolescenza in Italia", realizzato dal gruppo di lavoro per la Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza e presentato da Caritas e Unicef.
Nel dettaglio, in Toscana, diminuisce la percentuale di minorenni sulla popolazione, che scende al 14,1% contro una media nazionale del 15,1%, per un dato assoluto di 518mila. Tra questi, la povertà relativa è al 20,1%, in deciso aumento rispetto allo scorso rapporto (15%), ma comunque inferiore alla media italiana. A questo dato, inoltre, si lega la percentuale di minorenni che vive in sovraffollamento abitativo, pari al 39,7%, inferiore di 1,2 punti percentuali alla media nazionale e in diminuzione rispetto al 46,7% del rapporto precedente.
L'abitudine alla lettura e la pratica sportiva sono superiori ai valori medi nazionali: la Toscana tra le prime tre regioni in Italia per la percentuale più elevata di bambini e ragazzi che hanno l'abitudine alla lettura. Per quanto riguarda la copertura dei servizi socioeducativi per la prima infanzia, il dato indica che l'88,3% dei comuni è coperto, superiore di ben 23,9 punti percentuali rispetto alla media nazionale. "La Toscana è l'unica regione italiana con un trend in aumento rispetto al numero di pediatri paragonato al rapporto precedente", si legge.
"Alcuni aspetti ci confortano come sistema regionale, come la presenza di un'adeguata rete di servizi che riescono a prendersi cura dei bambini, delle bambine e degli adolescenti - ha commentato Serena Spinelli, assessora regionale alle Politiche sociali - c'è una riduzione dei Neet, di coloro che non studiano, non lavorano e non cercano un impiego. Altri dati, comunque, ci fanno pensare: c'è l'aumento della povertà, soprattutto dal punto di vista educativo, e c'è un aumento anche del numero dei ragazzi che sono detenuti negli istituti penitenziari minorili".
Infatti, con riferimento alle persone di minore età in stato di detenzione o sottoposte a misure alternative, nei servizi residenziali sono presenti 59 minorenni, che corrisponde al 3,94% rispetto al totale nazionale di 1.498: si tratta di un dato in aumento.
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